Qui dove sono io siamo ai livelli del 2012, quindi, non è cambito molto
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La cosa che preoccupa di più è che abbiamo pezzi a prezzi competitivi e non ti chiamano, lasciamo stare i pezzi cari fermi a 1/2 anni fa come richieste, ma ci sono case piccole sotto i 100mila scesi rispetto a 3 anni fa del 50% e il telefono non squilla .
Tutto questo sta incrinando ancor di più l'idea dell'esclusiva nel cliente , hanno paura a darti l'esclusiva in quanto l'impegno con l'agenzia sbagliata, nel senso che magari non ha la fortuna di avere il cliente giusto al momento giusto, riduce la possibilità di vendita magari tenendoli vincolati per mesi.
E' quasi meglio avere un'acquirente con disponibilità e soprattutto con la voglia di comprare, prenderselo per le mani e fargli vedere tutto quello che hai con o senza esclusiva .
Insomma si lavora male, molto male ma comunque anche grazie al ripresa degli affitti si lavora ed è questo quello che conta , in questo momento è importante tenere duro
Disoccupazione al 11,5%(+3% dal 2007) .
un mio amico giornalista mi ha detto qualche tempo fa che il dato reale è molto più alto, intorno al 25% con sacche di inoccupati molto maggiori al sud.In parte l'errore di calcolo è dovuto ai criteri applicati,(sfuggono milioni di persone inattive ma in cerca di lavoro), in parte è un dato non troppo allarmante che fa comodo diffondere.
Ma se paragoniamo dati su anni diversi il criterio dovrebbe essere il medesimo.
E' l'aumento della disoccupazione negli anni che si analizza e che preoccupa.
Sì, sì, certo....il mio era il dato in valore assoluto relativo al 2012.
Tra l'altro mi parlava questo mio amico dei guai seri che arriveranno con la fine della cassa integrazione. In effetti a distanza di qualche mese se ne inizia a parlare, dato che a breve molte persone si troveranno senza ammortizzatori sociali e senza (probabilmente) riassorbimento nel mercato del lavoro. La cosa grave che mi segnalava il mio amico è che viene pubblicizzato dai media quasi solo il problema di operai e ceti tradizionalmente considerati "bassi", quindi la gente considera il momento solo come ciclico, perchè i licenziamenti di operai ci sono sempre stati....mentre in realtà il fenomeno è assolutamente trasversale e tocca persone della più svariata compagine sociale (ricercatori, dirigenti in multinazionali che stanno delocalizzando, una marea di impiegati over 55...etc)..Non so se il mio amico fosse alticcio, ma mi diceva che in realtà il Partenone non ci è troppo distante..
La cosa che mi preoccupa maggiormente è che fino ad un anno fa una persona andava in pensione a 60 anni, in futuro avverrà a 68 anni.
Cio' creerà un'innumerevole quantità di disoccupati over 50 che non saranno mai riassorbiti e che si dovranno matenere fino ai 68 anni.
Fermo restando il fatto che un genitore non rischiasse nell'immediato quanto sopra ben difficilmente sarà disposto ad aiutare il figlio a comprare la casa come accadeva in passato.
Concordo. In Italia l'immobiliare si regge da sempre sugli acquisti di giovani, normalmente con un mutuo e una parte magari minima di contributo delle famiglie. Ora che entrambe queste fonti di finanziamento sono bloccate non c'è da stupirsi che l'edilizia sia defunta e che le quotazioni già alte appaiano addirittura astronomiche se confrontate alla reali capacità di acquisto scivolate in poco tempo indietro di cinquant'anni.
Non credo che gli effetti della riforma delle pensioni riguardino l'attuale situazione(ormai già compromessa) ma temo inciderà molto sul futuro.
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