Manlio

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Agente Immobiliare
Dal 2003 al 2006 in Sardegna si è vissuto il periodo del boom del comparto immobiliare.Tante vendite di immobili(che superavano il costo di 100000 euro)e tantissimi mutui(100% del valore) concessi a nuclei mono-reddito con salari di 1200 euro mensili e con figli piccoli da crescere.
Gli acquirenti si preoccupavano del fatto che oltre a non avere alcun anticipo non avrebbero potuto sostenere le spese accessorie(spese notarili,agenzia immobiliare e del credito per importi complessivi che si aggiravano intorno ai 16000 euro)ma venivano immediatamente tranquillizzati dai vari mediatori che inserivano nella richiesta del mutuo anche le spese medesime ed i “fortunati” pagavano solo la rata del mutuo.
Il disastro successivo di questa condotta messa in atto dagli istituti di credito ed operatori del settore la conosciamo,la colpa è stata data alla crisi economica globale che di riflesso ha causato l'aumento dei tassi diminuendo ulteriormente il potere d'acquisto dei nuclei familiari.
Non è proprio così!Se le banche avessero applicato il rigore di oggi non sarebbe accaduto l'irreparabile per tante famiglie.
 

Manlio

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Agente Immobiliare
Re: Anni d'oro(sulla carta) per le banche in Sardegna.

Oggi gli effeti del passato e aumentano le case all'asta,+ 50% in due anni.
I dati raccolti nella cancelleria delle esecuzioni immobiliari del Tribunale di Cagliari testimoniano purtroppo questo fenomeno.
281 le procedure in atto contro le 196 del 2007 ed a queste vanno sommate quelle dei decreti ingiuntivi relativi a crediti con rischio pignoramento.Il commento mi sembra superfluo.
 

Manlio

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Agente Immobiliare
Sardi più poveri,mutui col contagocce.

Rubinetti chiusi, o quasi, per le famiglie sarde. Gli stipendi sono bassi e il credito (prestiti personali e mutui ipotecari) arriva con il contagocce. Sarà per questo che le province dell’Isola si collocano agli ultimi posti in Italia per livello di indebitamento. Le banche, d’altra parte, danno fiducia solo a chi ha capacità di reddito, la sola garanzia per la restituzione del finanziamento. In Sardegna, invece, i disoccupati sono in aumento: un esercito con poche chance di avere un mutuo. La fotografia emerge da un’indagine di Crif Decision Solution, società leader in Italia e in Europa, che ogni anno registra milioni di linee di credito sul suo archivio elettronico. Gli ultimi dati - pubblicati ieri sul Sole 24 Ore - sono relativi al 30 aprile 2009. I NUMERI. In Italia, l’ultima provincia per importi erogati è il Medio Campidano, con circa 91 mila euro di mutuo per pratica, 16 mila euro di presiti personali e 108 mila di mutui più i prestiti. La differenza con la prima provincia è notevole: Rimini segna, in media, mutui da quasi 200 mila euro per pratica, non lontano da Lucca (189 mila euro), Prato (189 mila), Bolzano (184 mila) e Milano (170 mila). In fondo alla classifica, ci sono Carbonia Iglesias (104ª posizione), l’Ogliastra (103ª), Oristano (102ª) e Nuoro (100ª). A parte Olbia Tempio (che si classifica al 40° posto, con 146 mila euro di mutuo a pratica), nemmeno Cagliari e Sassari riescono a evitare gli ultimi gradini: le due province si posizionano rispettivamente all’83° posto e al 90° in Italia. LA CRISI. «Il 2008 è stato un anno segnato dal deterioramento del quadro economico nazionale complessivo e dal peggioramento del clima di fiducia », spiega Daniela Bastianelli, analista di Crif. «Anche nel settore del credito alle famiglie è risultata evidente una decelerazione degli impieghi nonché della domanda di prestiti, strettamente legati alla contrazione del reddito reale disponibile e all’incertezza sulle prospettive future. Ciò», aggiunge Bastianelli, «ha inciso sull’andamento dei consumi, che hanno registrato una diminuzione particolarmente rilevante per i beni durevoli. Nel corso del 2008, anche il rapporto tra debito delle famiglie e reddito disponibile è lievemente diminuito». Anche Natalino Oggiano, direttore del Banco di Sardegna, non si sorprende dei dati di Crif: «Nel Nord Italia gli importi sono più elevati perché spesso le famiglie presentano due redditi, quello della moglie e quello del marito. In Sardegna, al contrario, la situazione più comune è una famiglia con un solo stipendio ». TASSI GIÙ. Continua, intanto, la discesa dei tassi d’interesse sui mutui, a beneficio del mercato dei finanziamenti immobiliari (che riprende fiato). Il tasso su un mutuo di durata superiore ai 10 anni, si legge sul Bollettino di Bankitalia, è sceso a marzo al 5,01% (5,13% a febbraio) confermando la flessione iniziata dall’agosto scorso quando i valori si aggiravano al 6,10%. Anche il Taeg (tasso annuo effettivo globale) su tutti i nuovi mutui accesi a marzo scende al 4,42%, rispetto al 4,70% di febbraio e al 6,11% di agosto 2008. LE SOFFERENZE. Il calo dei tassi però si accompagna all’aumento delle sofferenze bancarie (i crediti difficilmente esigibili) che a marzo tornano su livelli vicini a luglio scorso, dopo alcuni mesi di relativa calma. E fra i diversi settori, conferma Bankitalia, quello in maggiori difficoltà sembra essere l’abbigliamento, dove quasi un prestito su dieci va in crisi. Le sofferenze complessive di marzo sono salite a 44,79 miliardi di euro, contro i 43,42 miliardi di febbraio e rispetto ai 45,59 miliardi di luglio.
 

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