No, il mercato fornisce dati puntuali e precisi che possono essere raccolti e analizzati con metodo ... al fine di valutare correttamente ogni immobile che, singolarmente, è unico
Se i periti non lavorassero in percentuale sul valore sarebbe tutto più congruo, il problema dei prezzi di partenza gonfiato parte proprio dal perito magna magna!!
 
oddio non so è anche questione di insipienza; se il perito non sa che i prezzi di vetrina delle agenzie sono gonfiati e si rifà solo a quelli...
 
non è mestiere da scienziati questo è chiaro, mi pare piu una roba artistico-creativa :mrgreen:

non è nè difficile nè complicato far le cose per bene, dovrebbe essere innanzitutto un'esigenza personale e professionale ... oltre che una forte richiesta del mercato ;-)
Visti i risultati non è che sia il caso di cominciare a cambiare e migliorare? :ok: altrimenti tanto vale discuterne :hi:
 
quali risultati? l'eccesso di invenduto?
periti in prigione ...
invenduto ...
aste con prezzi di aggiudicazione molto più bassi del prezzo di paetenza e di quanto le banche hanno in bilancio ...
troppa differenza fra valore e prezzo di vendita ...
...
ce nè finchè vuoi, basta sfogliare i giornali
 
Se i periti non lavorassero in percentuale sul valore sarebbe tutto più congruo, il problema dei prezzi di partenza gonfiato parte proprio dal perito magna magna!!

il compenso è un'altro aspetto professionale non trascurabile. :ok:
Per le banche i periti lavorano a 70 € a perizia: può una prestazione essere attendibile? Eppure la responsabilità c'è anche se fosse gratuita.
il perito, spesso, agisce in buona fede, sbagliando, e si fida di quanto gli viene riferito o di quello che trova in giro ...
per questo tutto deve fondarsi sulla reale analisi di mercato, si inizierebbe a ridurre i problemi
 
aste con prezzi di aggiudicazione molto più bassi del prezzo di paetenza e di quanto le banche hanno in bilancio ...
troppa differenza fra valore e prezzo di vendita ...
:cool: ma questo dipende dal mercato calante, non dai periti... ormai sono pubblicizzatissime le aste non è più come dieci anni fa, se non si presentano compratori è perché non c'è più interesse, non certo per mancanza di comunicazione.,,,
 
:cool: ma questo dipende dal mercato calante, non dai periti... ormai sono pubblicizzatissime le aste non è più come dieci anni fa, se non si presentano compratori è perché non c'è più interesse, non certo per mancanza di comunicazione.,,,
ti rimando all'articolo che ho citato all'introduzione della discussione.
i problemi, come si legge, sono molti e diversi
 
Secondo me il problema non sono le perizia fatte male o con prezzi gonfiati (anche se così fosse con due coppie di aste all'anno, in due anni l'immobile arriverebbe alla metà della base iniziale). Il problema è che - soprattutto nei centri medio piccoli - il privato alle aste non compra. Non le conosce, non sa dove reperire le informazioni, pensa non siano finanziabili o semplicemente non ci ha mai pensato. In Tribunali come Milano, Roma, Torino i pezzi più commerciali sono aggiudicati a valore di mercato; più ci si allontana dai grandi centri, più l'investitore non si fida a comprare (se non con forti sconti) e più il privato cittadino non è a conoscenza della possibilità di fare questo tipo di acquisti. Con la riforma delle esecuzioni immobiliari del 2006 e con quella dei Fallimenti del 2005 è obbligatorio che l'immobile sia pubblicato su Internet, spazio all'opaco ce n'è proprio poco, la questione è che l'interessato ad un determinato immobile in un determinato luogo deve sapere che può trovarlo anche su tal sito e non solo su immobiliare.it o similari. Che poi ci siano perizie difficili da leggere, stati occupativi che possano trarre in inganno è vero, rendono il mercato più selettivo e ristretto agli esperti., ma sono eccezioni.
Cassin Kolia
casedaenti.it
 

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