Manuj

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti,
e grazie per questa opportunità di possibilità di confronto e consulenza.

Ho una casa in vendita che mi deriva a successione e a luglio con futuro acquirente, in agenzia sottoscriviamo proposta di acquisto lui ci da la caparra e adesso a fine ottobre avremmo dovuto fare atto.

Dopo settimane di telefonate all'acquirente che sembra scomparso.... arriva oggi una lettera avvocato dell'acquirente che ci contesta la proposta richiedendo indietro caparra appellandosi al fatto che in data successiva all'atto c'è stato un atto di donazione. In quanto essendo una casa che ho ereditato dal mio papà ed essendo in parte con mia mamma e sorella abbiam perfezionato la divisione.
Ovviamente acquierente richiede indietro caparra adesso, in quanto gli scadrebbe il termine per atto a fine novembre e avendo acquistato immobile per il figlio abbia saputo che con lui ha avuto dei diverbi e quindi adesso non gli interessa più comprare immobile e rivuole caparra.

Ora mi chiedo, la richiesta acquirente è valida?
Come posso risolvere questa situazione?
grazie
Manuela
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
ma la donazione con chi è stata fatta? non è un valido motivo perché,se il donante è ancora in vita, si può fare la risoluzione della donazione e acquistare dal donante.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
L'atteggiamento dell'acquirente appare certamente pretestuoso, specialmente nelle modalità in cui si è manifestato (sparizione - avvocato).
Tuttavia anche effettuare una donazione in corso d'opera non è stata una mossa particolarmente scaltra.
Infatti ancora ci sono soggetti che non la gradiscono, indipendentemente da retrocessioni e risoluzioni.

Ti dico la verità, se io fossi stato l'acquirente mi sarei incavolato non poco.
 

FRANCY80

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti,
e grazie per questa opportunità di possibilità di confronto e consulenza.

Ho una casa in vendita che mi deriva a successione e a luglio con futuro acquirente, in agenzia sottoscriviamo proposta di acquisto lui ci da la caparra e adesso a fine ottobre avremmo dovuto fare atto.

Dopo settimane di telefonate all'acquirente che sembra scomparso.... arriva oggi una lettera avvocato dell'acquirente che ci contesta la proposta richiedendo indietro caparra appellandosi al fatto che in data successiva all'atto c'è stato un atto di donazione. In quanto essendo una casa che ho ereditato dal mio papà ed essendo in parte con mia mamma e sorella abbiam perfezionato la divisione.
Ovviamente acquierente richiede indietro caparra adesso, in quanto gli scadrebbe il termine per atto a fine novembre e avendo acquistato immobile per il figlio abbia saputo che con lui ha avuto dei diverbi e quindi adesso non gli interessa più comprare immobile e rivuole caparra.

Ora mi chiedo, la richiesta acquirente è valida?
Come posso risolvere questa situazione?
grazie
Manuela

La proposta è stata firmata tra soggetti ben definiti, ora cambiano i venditori (peraltro a fronte di donazione). Se fossi in te ringrazierei i cielo se non ti chiede di rendere il doppio della caparra per inadempienza contrattuale.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
La proposta è stata firmata tra soggetti ben definiti, ora cambiano i venditori (peraltro a fronte di donazione). Se fossi in te ringrazierei i cielo se non ti chiede di rendere il doppio della caparra per inadempienza contrattuale.

Se si e' fuso l' accordo, in ordine al saldo prezzo, si presume che l'esame del bene, e' stato gia' a suo tempo fatto.

La consistenza, di cio' che si trasferisce, non cambia.

Certamente, incrociare l'atto di donazione, con quello della vendita, e' stata una imprudenza.

Tuttavia, essendone gli aventi titolo, i proprietari sono legittimati di disporre dei loro beni, come credono.

Donare, ricevere e o restituire il dono, oppure conferirne procura, tutte facolta' legittime.

Perfino la morte, ( seppur su un piano del tutto teorico) non puo' inficiare, il trasferimento di una proprieta', cosi' come era stato convenuto.

Sebbene dal suo esito, da un soggetto ben definito che ha disposto la vendita, ne possano scaturire venticinque, diversamente definiti.
 
Ultima modifica:

FRANCY80

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Se si e' fuso l' accordo, in ordine al saldo prezzo, si presume che l'esame del bene, e' stato gia' a suo tempo fatto.

La consistenza, di cio' che si trasferisce, non cambia.

Certamente, incrociare l'atto di donazione, con quello della vendita, e' stata una imprudenza.

Tuttavia, essendone gli aventi titolo, i proprietari sono legittimati di disporre dei loro beni, come credono.

Donare, ricevere e o restituire il dono, oppure conferirne procura, tutte facolta' legittime.

Perfino la morte, ( seppur su un piano del tutto teorico) non puo' inficiare, il trasferimento di una proprieta', cosi' come era stato convenuto.

Sebbene dal suo esito, da un soggetto ben definito che ha disposto la vendita, ne possano scaturire venticinque, diversamente definiti.

Pyer ma che stai a scrivere: i venditori sulla proposta non possono onorare l'accordo quindi se l'acquirente vuole chiede il doppio della caparra al venditore. Se poi ci fosse bisogno (in giudizio) c'è anche la donazione SOPRAVVENUTA dopo la proposta che giustifica l'acquirente a non acquistare.
 
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