stefanonobili

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Mi sto occupando della venidta di un immobile che l'attuale parte alienante ha ricevuto per donazione da entrambi i genitori ancora in vita, per non essendo unico figlio ma il fratello di due sorelle.
Le due sorelle a loro volta sono nella seguente situazione: Una ha ricevuto in precedenza dai genitori, una somma per l'acquisto di un immobile dove attualmente vive, la seconda è in procinto di ricevere altro immobile per donazione.
Il notaio, scelto dalla parte promissaria acquirente, in prima istanza ci consigliava di convincere la parte venditrice di farsi carico dell'atto di risoluzione per mutuo dissenso della donazione, in modo da far ritornare in capo ai genitori l'immobile al momento della vendita.Detta procedura sembrava gradita, in quanto al notaio non dava nessuna garanzia, un intervento delle sorelle e dei genitori nella vendita fatta tra il donatario e l'attuale acquirente,in qualsiasi forma potesse essere richiesto.
Purtroppo dopo aver persuaso la parte alienante ad affrontare la spesa di un atto di risoluzione, il notaio improvvisamente cambiava idea.
In primis, puntualizzava che in ogni caso non poteva essere lei, a stipulare l'eventuale atto di risoluzione, ma la contrario a suo avviso doveva essere il notaio che stipulò nel 2007 la donazione ad occuparsi della stipula. Ed in questo caso ovviamente ci siamo imbattuti nel muro del notaio che non ravvedeva i motivi di dover effettuare l'azione di Risoluzione, quando i genitori si stavano apprestando ad effettuare altra donazione alla sorella.
Dopo un confronto da noi, richiesto tra i due notai, la situazione è precipitata, ovvero entrambe assumevano un atteggiamento completamente ostativo,la prima si rifiutava di stipulare qualsiasi azione di risoluzione, la seconda faceva emergere dell' esistenza di giurisprrudenza in seno all'azione di risoluzione, che annulla gli effetti ex-tunc.ovvero l'effetto di estinzione retroattiva dell'atto di risoluzione,ma al contrario considera l'azione di risoluzione come una seconda donazione, con tutti gli effetti che ne conseguono,andando a quel punto a coinvolgere in una futura azione di riduzione anche i legittimari dell'attuale donatario che si appresta a far ritornare nella disponibilità dei genitori l'immobile che intende vendere.
A tal fine le parti hanno deciso di risolvere l'accordo,anche perchè a detta del notaio della parte promissaria acquirente l'immobile ad oggi non è vendibile con le debite garanzie. Per quanto mi riguarda ,vorrei chiedere se l'azione di risoluzione è o nonn è un atto che annulla una precedente donazione, e se trovate leggittimo e deontologicamente corretto l'atteggiamento di entrambi i notai..
Grazie Stefano Nobili
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Che i notai siano in disaccordo non è fatto strano, mi è successo piu volte di contattare diversi notai per risolvere un problema e avere ( a loro insaputa) risposte contrastanti.

A mio parere l'azione di di risoluzione è a tutti gli effetti un atto che annulla la precedente donazioe e non capisco perchè debba farla necessariamente il notaio che l'aveva stipulata, (se era in pensione che facciamo diventa davvero invendibile?).

Aspetterei notizie dagli esperti.

Roby.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ti posso sicuramente aiutare perchè sto affrontando un problema simile al tuo, e quindi posso farti conoscere il parere del mio Notaio. Si tratta di una nuda proprietà donata dai genitori alla figlia, ed ora vogliono vendere l'immobile: l'unico modo per uscirne è la RETROCESSIONE DALLA DONAZIONE. :ok:
Con quest'atto pubblico (sul quale, ahimè, si pagano le imposte di registro, ipotecarie e catastali, oltre all'onorario del notaio :triste: ) la piena proprietà ritorna in capo ai genitori, che a questo punto se la vendono come vogliono. Tieni conto del fatto che:
1. l'atto è pubblico e può essere stipulato da qualunque notaio, indipendentemente da chi ha stipulato l'atto di donazione!
2. l'atto si fa fra il figlio interessato ed i genitori, quindi le sorelle non possono eccepire nulla!
Maggiori particolari, se vuoi, in MP! :stretta_di_mano:

;)
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Come volevasi dimostrare, certo che se per vendere un immobile bisogna fare sti salti mortali è incredibile, poi ci si mettono anche i notai .............siamo messi bene.
 

Giuseppe Lovaglio

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Situazione simile con notaio che si rifiutava di stipulare una compravendita intervenendo sui clienti scoraggiando l'acquisto, nonostante un preliminare sottoscritto e la loro manifestata intenzione a proseguire :shock: . Il caso era relativo alla donazione da figlia (unica) a genitori tutt'ora in vita.
La soluzione? altro notaio che ha stipulato la compravendita non eccependo alcun pericolo per l'acquirente :ok: :stretta_di_mano:
 

puntoimm

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Personalmente mi sono trovato in questa situazione. Ero proprietario di un immobile per donazione e per esigenze, tramite mutuo dissenso ho sciolto la donazione eseguita 20 anni fa da mio padre.
Il notaio ( chiaramente diverso da colui che a suo tempo ha fatto la donazione ) e l'agenzia delle entrate hanno accettato e tutto è stato risolto.
 

noelferra

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Confermo qunto detto da Maurizio, anche perche' la sta vivendo questa situazione.
Comunque da me affrontata diverso tempo fa' allo steso modo.
Se un notaio non vuole vai da un altro.
Cordialmente
Noel
 

stefanonobili

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Il notaio l'acquirente non lo vuole cambiare. Purtroppo questa è tra coloro che sposano la dottrina che individua l'Azione di Risoluzione non come un atto ex-tunc ovvero che annulla gli effeti della precedente donazione fin dal momento della donazione stessa, ma considera questo atto, come una seconda donazione, che non ha effetti retroattivi, ma che va a coinvolgere anche gli eredi dell'attuale venditore, ovvero chi ha ricevuto il bene in donazione.
Pertanto il venditore è disposto a spendere quattrini, per far ritornare ai genitori il bene, ma è l'acquirente o meglio il notaio (purtroppo insostituibile per scelta di chi lo nomina), che non accetta di stipulare un immobile con questa provenienza.
Penso di rivolgermi al consiglio del notariato
stefano nobili
 

Giuseppe Lovaglio

Membro Attivo
Agente Immobiliare
In effetti potrebbe essere una soluzione, il consiglio del notariato potrebbe esprimere il proprio parere, anche se (ipotizzo) troverà il modo di giustificare le motivazioni del notaio. :disappunto:
 

stefanonobili

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Infatti credo sia ora che noi agenti immobiliari, iniziassimo ad avere azioni congiunte, che le Federazionii di categoria inizino a promuovere idee e azioni a tutela della nostra professione, facendo muro contro chi descrimina il nostro lavoro, ma soprattuto combattere le lobby che vivono del nostro lavoro, ma non sempre ci sono alleate
 

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