Ciao a tutti,
mi inserisco in questa, per me, interessantissima discussione (visto che fa giusto al caso mio).
Dobbiamo vendere la nostra prima casa (cointestata con mia moglie) e trasferirci in un'altra città per motivi di lavoro. Abitiamo già nella nuova città da un anno, in realtà, ma in affitto (lo abbiamo fatto come "test").
La nosta casa l'abbiamo finalmente messa in vendita da circa un mese. Per il momento, senza agenzie (annunci su Secondamano, Trovacasa, Sole24). Riscontri finora: una visita ed una telefonata.
Abbiamo però già addocchiato (mannaggia ) un immobile nella nuova città che fa proprio al caso nostro ed è un vero affare! Come comportarci?
Mi è piaciuto molto il suggerimento della proposta di acquisto con caparre confirmatorie mensili. C'è un'unico (e importante) punto di attenzione (accettazione da parte del venditore a parte) secondo me.
Occorrerà comunque dare una durata massima prima di andare all'atto. Immagino che non si possa essere indefiniti, col venditore che attende all'infinito. O no?
Facciamo un anno, allora, per stare tranquilli... Non è che gli astri mi sono contro e non riesco a vendere il nostro immobile (che, comunque, è di un livello qualitativo molto buono) per tempo? A quel punto perdo tutte le caparre? Mi sembra un po' il meccanismo perverso del numero ritardatario al lotto, dove si punta sempre al raddoppio. E' vero che il numero prima o poi deve uscire, ma cosa succede se questo non avviene? Meglio, se si finiscono i soldi prima che ciò accada?
Senza cadere in catastrofismi, immagino che il rischio maggiore sia quello di arrivare ad un momento (ad esempio, dopo 6 mesi) in cui, se la mia casa attuale non è stata venduta, inizierò a "sentire caldo" e abbasserò il prezzo di vendita. In quel modo, ci rimetterò qualcosa ma comunque dovrei infine riuscire a vendere. O no?
Per concludere : è un rischio reale quello per cui io alla fine le caparre le perdo e mi trovo senza il nuovo alloggio e senza soldi? Oppure, anche nello scenario più fosco, c'è un tempo massimo che metterà nella proposta di acquisto (ipotesi: un anno), in cui la casa la vendo al 99,99% senza necessità di darla via a metà del prezzo di mercato?
Sicuramente, c'entra la commerciabilità del mio immobile. Non dovrebbe trattarsi di un caso disperato: un'agenzia mi ha detto che in sei mesi si dovrebbe vendere.
Sottolineo che altre opzioni non ne ho, a parte disinteressarmi della casa che abbiamo addocchiato e pazientare... La liquidità per comprare senza prima vendere non l'abbiamo. Né noi, né nessuno a noi vicino.
Grazie del paziente ascolto . Se avete qualche osservazione, sarà più che gradita.
Ciao.
Wally
mi inserisco in questa, per me, interessantissima discussione (visto che fa giusto al caso mio).
Dobbiamo vendere la nostra prima casa (cointestata con mia moglie) e trasferirci in un'altra città per motivi di lavoro. Abitiamo già nella nuova città da un anno, in realtà, ma in affitto (lo abbiamo fatto come "test").
La nosta casa l'abbiamo finalmente messa in vendita da circa un mese. Per il momento, senza agenzie (annunci su Secondamano, Trovacasa, Sole24). Riscontri finora: una visita ed una telefonata.
Abbiamo però già addocchiato (mannaggia ) un immobile nella nuova città che fa proprio al caso nostro ed è un vero affare! Come comportarci?
Mi è piaciuto molto il suggerimento della proposta di acquisto con caparre confirmatorie mensili. C'è un'unico (e importante) punto di attenzione (accettazione da parte del venditore a parte) secondo me.
Occorrerà comunque dare una durata massima prima di andare all'atto. Immagino che non si possa essere indefiniti, col venditore che attende all'infinito. O no?
Facciamo un anno, allora, per stare tranquilli... Non è che gli astri mi sono contro e non riesco a vendere il nostro immobile (che, comunque, è di un livello qualitativo molto buono) per tempo? A quel punto perdo tutte le caparre? Mi sembra un po' il meccanismo perverso del numero ritardatario al lotto, dove si punta sempre al raddoppio. E' vero che il numero prima o poi deve uscire, ma cosa succede se questo non avviene? Meglio, se si finiscono i soldi prima che ciò accada?
Senza cadere in catastrofismi, immagino che il rischio maggiore sia quello di arrivare ad un momento (ad esempio, dopo 6 mesi) in cui, se la mia casa attuale non è stata venduta, inizierò a "sentire caldo" e abbasserò il prezzo di vendita. In quel modo, ci rimetterò qualcosa ma comunque dovrei infine riuscire a vendere. O no?
Per concludere : è un rischio reale quello per cui io alla fine le caparre le perdo e mi trovo senza il nuovo alloggio e senza soldi? Oppure, anche nello scenario più fosco, c'è un tempo massimo che metterà nella proposta di acquisto (ipotesi: un anno), in cui la casa la vendo al 99,99% senza necessità di darla via a metà del prezzo di mercato?
Sicuramente, c'entra la commerciabilità del mio immobile. Non dovrebbe trattarsi di un caso disperato: un'agenzia mi ha detto che in sei mesi si dovrebbe vendere.
Sottolineo che altre opzioni non ne ho, a parte disinteressarmi della casa che abbiamo addocchiato e pazientare... La liquidità per comprare senza prima vendere non l'abbiamo. Né noi, né nessuno a noi vicino.
Grazie del paziente ascolto . Se avete qualche osservazione, sarà più che gradita.
Ciao.
Wally