Secondo me è improprio parlare di bolla come se fosse una costante che ha caratterizzato l'intera nazione negli anni 2001/2006.
Comprendo in parte le ragioni di gmp che probabilmente ha visto i prezzi della capitale aumentare in modo esponenziale e per di più su immobili edificati spesso in epoche pre euro ma non è avvenuta la medesima cosa in molti centri medi o piccoli.
Va anche detto che le nuove norme costruttive influenzano al rialzo i prezzi e sarebbe moralmente scorretto pretendere la qualità, la posizione, la classe energetica non essendo disposti a considerare il fatto che queste tipologie costruttive non possono costare in fase realizzativa come quelle di alcuni anni fa che tali caratteristiche non le avevano.
Personalmente vedo il calo dei prezzi ma mi rendo conto anche che molto spesso è condizionato più dalla situazione economica del venditore e dalle motivazioni che lo hanno indotto a tentare la strada della vendita piuttosto che dal mercato e comunque tipologia, spazi, posizione, possono amplificare il fenomeno anche in modo importante o talvolta anche produrre un apprezzamento nonostante la situazione del mercato nazionale.
Quello che secondo il mio punto di vista oggi è molto differente rispetto al recente passato è che mentre prima bastava pronunciare la parola "immobile" per sottintendere anche redditività e rivalutazione, oggi occorre essere più selettivi e preparati per evitare che il medesimo termine comporti l'associazione con altre parole ultimamente molto in voga quando si parla di mercato immobiliare.
Paradossalmente gli speculatori di cui parla Ponz realizzano oggi margini maggiori di quelli realizzati nel periodo delle vacche grasse e credo inoltre che questo fenomeno dipenda dal fatto che questi signori sono abituati da sempre a ragionare sull'immobile considerando in fase di acquisto fattori molto differenti da quelli che analizzerebbe un qualsiasi individuo che acquista o ha acquistato un'immobile allo scopo abitativo e che forse, si è reso conto con il passare del tempo di aver fatto il passo più lungo della gamba.
Questo ad uno speculatore (quelli veri, non gli improvvisati) non accade...