Gentili lettori vorrei proporVi un quesito in merito ad una situazione per la quale mi servono chiarimenti.
I miei genitori, possessori di una seconda casa, inutilizzata e priva di utenza elettrica, ubicata a piano terra della mia attuale abitazione (realizzata quale sopraelevazione alla prima in questione), poiché non interessati ad avere una seconda casa, ereditata dai nonni materni, mi hanno paventato l'idea di volermi cedere tale abitazione.
Potrebbe essere interessante proprio perché potrei accorparla alla mia abitazione e farne un'unica proprietà, ma:
- la mia abitazione è classificata in categoria A/2 classe 3, mentre quella dei miei genitori è classificata A/3 classe 4, seppure siano una sull'altra;
- sono già possessore di una seconda casa (del tipo stagionale), in altro comune e di n. 1 garage, attinenza della mia prima abitazione.
Al momento non abbiamo sentito alcun esperto per le valutazioni del caso, soprattutto per la parte fiscale che potrebbe diventare onerosa per me che sono monoreddito.
Le idee che mi sono fatto sono le seguenti:
- potrei donare l'abitazione in questione ad uno dei miei 2 figli (uno maggiorenne e l'altro minorenne), ma con quali conseguenze?
Se un domani il maggiorenne dovesse andar via e dovesse realizzarsi da qualche altra parte, cosa succederebbe?
Se donassimo l'abitazione al figlio minore, con quali modalità, precauzioni e risultati?
Premetto che in famiglia siamo 3 fratelli, di cui:
Aggiungo che le due unità abitative sono collegate tramite una porta posta tra la mia abitazione e quella che i miei genitori vorrebbe donarmi.
Vi prego di darmi indicazioni sulla fattibilità delle mie idee e soprattutto vi chiedo di farmi capire quale potrebbe essere la soluzione migliore al fine di non aumentare il mio attuale carico economico.
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione dei fatti.
In attesa dei vostri pareri/suggerimenti Vi ringrazio per l'attenzione e per il tempo prestatomi.
I miei genitori, possessori di una seconda casa, inutilizzata e priva di utenza elettrica, ubicata a piano terra della mia attuale abitazione (realizzata quale sopraelevazione alla prima in questione), poiché non interessati ad avere una seconda casa, ereditata dai nonni materni, mi hanno paventato l'idea di volermi cedere tale abitazione.
Potrebbe essere interessante proprio perché potrei accorparla alla mia abitazione e farne un'unica proprietà, ma:
- la mia abitazione è classificata in categoria A/2 classe 3, mentre quella dei miei genitori è classificata A/3 classe 4, seppure siano una sull'altra;
- sono già possessore di una seconda casa (del tipo stagionale), in altro comune e di n. 1 garage, attinenza della mia prima abitazione.
Al momento non abbiamo sentito alcun esperto per le valutazioni del caso, soprattutto per la parte fiscale che potrebbe diventare onerosa per me che sono monoreddito.
Le idee che mi sono fatto sono le seguenti:
- potrei donare l'abitazione in questione ad uno dei miei 2 figli (uno maggiorenne e l'altro minorenne), ma con quali conseguenze?
Se un domani il maggiorenne dovesse andar via e dovesse realizzarsi da qualche altra parte, cosa succederebbe?
Se donassimo l'abitazione al figlio minore, con quali modalità, precauzioni e risultati?
Premetto che in famiglia siamo 3 fratelli, di cui:
- uno (il secondo genito, io sarei il primo) non ha contatti con la famiglia, causa vedute diverse dal resto della famiglia;
- il terzo fratello, non sposato e attualmente convivente con i miei genitori nella casa di proprietà degli stessi, non avrebbe espresso la volontà di intestarsi l'abitazione oggetto della discussione.
Aggiungo che le due unità abitative sono collegate tramite una porta posta tra la mia abitazione e quella che i miei genitori vorrebbe donarmi.
Vi prego di darmi indicazioni sulla fattibilità delle mie idee e soprattutto vi chiedo di farmi capire quale potrebbe essere la soluzione migliore al fine di non aumentare il mio attuale carico economico.
Spero di essere stato chiaro nell'esposizione dei fatti.
In attesa dei vostri pareri/suggerimenti Vi ringrazio per l'attenzione e per il tempo prestatomi.