questa è la superficie utilizzata nell'APE
Secondo la definizione n.50 dell’allegato A del D.Lgs.192/2005: La superficie utile è la superficie netta calpestabile dei volumi interessati dalla climatizzazione ove l’altezza sia non minore di 1,50 m e delle proiezioni sul piano orizzontale delle rampe relative ad ogni piano nel caso di scale interne comprese nell’unità immobiliare, tale superficie è utilizzata per la determinazione degli specifici indici di prestazione energetica.
Per “volumi interessati dalla climatizzazione” si intende l’unione dei volumi riscaldati e raffrescati, corrispondenti a superfici riscaldati o raffrescati (vedere prUNI/TS 11300-5). Tale superficie, così come definita, è utilizzata al denominatore per la determinazione degli indici di prestazione energetica di tutti i servizi.
questa è la superficie calpestabile
per superficie calpestabile (talvolta chiamata anche “utile” o “netta”) si tratta dei metri quadrati dell’immobile che “effettivamente si calpestano”, ossia al netto di pareti, siano esse perimetrali o muri divisori, portanti oppure no, considerando tutte le tipologie di vano, senza alcuna distinzione (gli unici spazi esclusi sono quelli esterni e quelli non comunicanti).
Si tratta quindi della superficie interna effettivamente utilizzabile, e basta avere un rilievo ben fatto dell’immobile per quantificarla.
è evidente che si tratta di due cose diverse e che utilizzare la superficie riportata nell'APE nel calcolo del canone concordato è un errore.
e se qualche addetto alla verifica dei contratti leggesse di questa prassi da parte delle associazioni di Bologna?
buona riflessione