Tra preliminare e rogito possono chiederti il doppio della caparra, o , in alternativa ,i danni .
Dopo il rogito restituzione soldi incassati, più le spese sostenuta per l’acquisto, più eventuali danni.
ma non devi andare contro la legge. La vendita di un immobile senza la conformità non è consentita dalla legge a meno che le parti non tacciano davanti al notaio e dichiarino il falso.
Pheega ragazze ma se partite per la tangente.
Facendo pure del becero terrorismo immobiliare che non aiuta nessuno.
Nel rogito, che forse giova ricordarvelo e’ un contratto, si inseriscono le dichiarazioni VERE delle parti.
Senza scomodare la falsita’, almeno quella, lasciatela riposare tranquilla.
Il venditore si assume l’onere della cura e della spesa e le conformita’ arriveranno post rogito.
Nel caso di specie, la pratica e’ gia’ stata esaminata ed e’ possibile sanare e riconformare e ci mancherebbe altro.
Diversamente l’immobile sarebbe da buttare via.
Circostanza mai accaduta sulla faccia della terra.
Ovvero non e’ MAI accaduto, che un titolo edilizio rilasciato e realizzato, sia stato annullato.
Nemmeno in quegli edifici realizzati con parziali difformita’ dai Permessi e che anzi al contrario, sono stati concessionati e dichiarati abitabili agibili.
Cio’ perche’ non esiste un provvedimento normativo specifico su questo aspetto.
Poiche’ e’ impensabile, che progettazioni realizzate nel passato, possano rispettare tecniche, norme e dettami, che in quel tempo non erano neppure state concepite.
Di fatto l’unico provvedimento “attenuante” all’inevitabile caos che altrimenti si scatenerebbe, resta quello famigerato, dettato dalla soglia temporale del 1967.
Detto cio’ Pensiamo a comuni come quello di Roma.
Intasattissimo e ingarbugliato di pratiche da espletare.
Cosi’ Come lo sono pure tantissimi comuni piccoli o grandi del nord Italia.
Se il comune ci impiega tre anni a rilasciare il certificati che fate..?
La proposta sospesa per quattro anni..?
Oppure non rogitate per paura di dichiarare un falso mai dichiarato..?
Maperfavore.