Al compromesso, che come dice il collega è un contratto ad effetti obbligatori, passa una cifra molto consistente e le parti sanno diu firmare un contratto vero e proprio; a quel punto i ripensamenti sono minimi mentre fra proposta e compromesso ci possono essere maggiori problemi ed è assurdo (parere mio) stipulare un contratto così vincolante con 10.000 € a fronte di un valore complessivo di centinaia di migliaia; inoltre in sede di proposta mancano molte verifiche importantissime per il contratto.
Per quanto riguarda i ripensamenti basta che si versi a titolo di caparra una somma pari a quella ricevuta (possibilmente tolte le provvigioni) e nel peggiore dei casi si va pari avendo solo perso tempo.
Come ti ripeto se viene a mancare la volontà non c'è contratto o minaccia di azione legale che tenga, se non voglio più comprare non compro, perdendo i soldi.
e' qui il nocciolo della questione. sono d'accordo con te quando dici che se uno non vuole o non puo' piu' pagare
il saldo al rogito non c'e' minaccia legale che tenga.
uno si ritira e stop perdendo i soldi.
il problema grosso e'.....................se poi la parte adempiente ti cita in tribunale per i danni, e' proprio un bel guaio.
qualcuno, sa dirmi se molti di questi casi finiscono in tribunale o se invece la maggioranza si accontenta della caparra e basta?
grazie.