enrikon
Membro Senior
A me invece l'esperienza (e ci si sta oramai pericolosamente avvicinando ai 20 anni ) non mi ha mai fatto ricredere sulla validità della confirmatoria. E' logico che di fatto ci sono i PRO e i CONTRO per entrambe le formule e quindi una scelta va fatta, ed è anche inutile continuare all'infinito a perorare i vantaggi di una formula piuttosto che un'altra.L'equazione che propongo è: confirmatoria ridicola su proposta = poca attenzione per ciò che potrebbe succedere ai clienti rispetto all'impegno che hanno preso in quella fase (una mera accettazione di proposta) e rispetto alla poca consapevolezza che spesso, troppo, troppo troppo spesso, è insufficiente per valutare bene tutti i risvolti della trattativa rispetto all'accordo e alle motivazioni dello stesso.
IN soldoni: metti 5k e fermi un immobile di 200mila euro ROVINANDO potenzialmente quel venditore che si vedesse bloccare la vendita in forsa di un disaccordo nato dopo l'accettazione, pagata l'agenzia non gli restano mnemmeno i soldi per fa rmandare la lettera all'avvocato.
Altra cosa è firmare un bel compromesso dopo che il proprio tencico ha fatto i dovuti controlli, versare una caparra bella soda, e nell'interregno avere un obbligo ben definito, una penale, per tutelare la reciproca buona fede, che ci permetta di uscire da una situazione che si venissea creare nella fase pre-obbligo (dopo l'accettazione, prima del compromesso) senza danno sproporzionato all'impegno e alal fase della trattativa.
Ci sono mille casistiche nelle quali la trattativa, in presenza di un obbligo già ACCESO nel momento in cui le cose non sono ben definite (e non tirate fuori i miseri controlli che si fanno tutti alle acquisizioni, che ho le statistiche dell'utilizzo del sister in federazione) può DEGENERARe in qualcosa che non è piacevole.
Io continuo a preferire la confirmatoria la quale non mi ha MAI (e sottolineo MAI) creato problemi (non a me, ovviamente: ai clienti), altrimenti, al primo casino, l'avrei già abbandonata. Se invece qualche collega ha avuto brutte esperienze (o ritiene che gliene possano facilmente accadere) fa benissimo a scegliere altre strade.