quindi era diverso...la solita fortuna mia 😑Come direbbe mia nonna buon'anima: "Una volta, ragazzini, a tutte queste cose non ci si pensava!"
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quindi era diverso...la solita fortuna mia 😑Come direbbe mia nonna buon'anima: "Una volta, ragazzini, a tutte queste cose non ci si pensava!"
è stato non corretto lui e poco trasparente il notaio (che, letto l'atto di provenienza, almeno una telefonata dalla segretaria te la poteva far fare).appunto...sono 13 anni che "rischio" (mi rendo conto che è un caso su un milione)..almeno dirmelo...quel che mi fa strano è che l'agente non avesse proprio ritenuto il caso neanche di dirmelo che c'era..boh..forse 13 anni fa era diversa la faccenda?chiedo da ignorante
Se il donante è ancora vivo, il rischio per gli acquirenti termina dopo venti anni dalla donazione ( se non è stata fatta opposizione stragiudiziale).ora, sono passati 13 e senz'altro il rischio residuo è assai remoto. ma, nel 2005, a pochi anni dalla donazione, l'eventuailità che qualche erede "scontento" mpugnasse la donazione (e quindi, potenzialmente, si rifacesse su casa tua) non era poi inesistente.
La faccenda era uguale ad adesso, e i mutui erano ancora più difficili da avere, perché non esisteva ancora la polizza apposita.forse 13 anni fa era diversa la faccenda?chiedo da ignorante
si... diciamo che, in linea di massima sembra abbastanza improbabile che qualcuno aspetti così tanto tempo. poi tutto è possibileSe il donante è ancora vivo, il rischio per gli acquirenti termina dopo venti anni dalla donazione ( se non è stata fatta opposizione stragiudiziale).
Le possibile “impugnazioni” da eredi lesi nella legittima, possono esserci solo dopo la morte del donante, per 10 anni,quindi il rischio c'è ancora, uguale a prima.
io proprietario lo ho detto,su consiglio dell'agente visto che sono caduta dal pero,a priori. lo abbiamo proprio messo sull' annuncio...Se tu interessato non chiedi, nessuno ti dirà nulla! Peraltro sia agente che notaio non hanno alcun tipo di obbligo, se si vuol essere tutelati in Italia ci si deve affidare a professionisti di parte che si dovrà pagare.
Inoltre 13 anni fa, sebbene le leggi e rischi fossero le stesse, ti avrebbero pure dato il mutuo se lo avessi chiesto.
Ora il rubinetto è stato stretto e si guarda a tutto....
@francesca63io proprietario lo ho detto,su consiglio dell'agente visto che sono caduta dal pero,a priori. lo abbiamo proprio messo sull' annuncio...
ok capito. dall'atto la "mia" parrebbe tranquilla nel senso che sembra che sia il figlio che ha donato al genitore che poi me lo ha venduto...presumo banale mossa fiscale x acquisto altra casa....Se il donante è ancora vivo, il rischio per gli acquirenti termina dopo venti anni dalla donazione ( se non è stata fatta opposizione stragiudiziale).
Le possibile “impugnazioni” da eredi lesi nella legittima, possono esserci solo dopo la morte del donante, per 10 anni,quindi il rischio c'è ancora, uguale a prima.
La faccenda era uguale ad adesso, e i mutui erano ancora più difficili da avere, perché non esisteva ancora la polizza apposita.
Certo avrebbero dovuto informarti, anche se la donazione non preclude la commerciabilità dell’immobile.
I documenti del donatario e del donante non servono alla banca , ma servono a chi sta decidendo se acquistare o no, per capire (in base alla situazione famigliare del donante) , che tipo di rischio si corre.
Ovvero, solo per fare due esempi: una donazione da un padre all’unico figlio , con moglie consenziente, di solito non è molto rischiosa, poiché non ci sono altri legittimari che possono lamentarsi .
Una donazione alla badante ucraina, da parte di un padre di 5 figli, probabilmente non è sicura.
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