Quindi ribadisco, Torino fa schifo
Diciamo che usi linguaggio e categorie concettuali a sproposito.
Se vuoi dire che Torino risente di una crisi economica e sociale gravi, e diffuse , non lo contesta nessuno.
Allora si può dire che dispiace, che i giorni aurei di Torino sono lontani.
Lo schifo è altra cosa, oltre che essere una reazione soggettiva.
In particolare se il tuo acquisto lo avessi fatto nel quartiere della vecchia e o nuova sede universitaria, dalle parti della Mole e della sede Rai, alle spalle di via Po, io ti risponderei che non avrei acquistato nemmeno gratis: purtroppo le zone circostanti interne sono tipiche dei quartieri sette-0ttocentesci ormai non più compatibili con gli standard abitativi attuali.
Non so se a Genova certi carruggi attorno a via Pré siano oggi stati risanati: io li ricordo come un Suk o una sorta di casbah mediorientale, come zona Forcella dietro porta Capuana a Napoli; certo di quei quartieri si può provare disgusto, ma non arriverei mai a scrivere che Genova, Napoli, Torino fanno schifo.
Ps per i non Torinesi: via Po, dove si trova la sede della vecchia università seicentesca dove si è laureato Erasmo da Rotterdam, e vi è stato ospite Torquato Tasso, è una delle vie architettonicamente più omogenee e rappresentative della urbanistica 6-7centesca: ma tanto per dare un’idea, il Palazzo degli stemmi è stato demolito (o crollato?) e si è voluto/deciso di salvare solo la facciata per rispettare la architettura esistente. così come via Garibaldi, aperta e sviluppata secondo un piano regolatore stabilito da decreto ducale-regio nel ‘700 per “modernizzare” la capitale del novello Regno. La ricordo come una vivace via Commerciale, piena di antiche librerie/ editori oggi estinte (Lattes, Treves, Paravia, forse UTET, …) e negozi antiquari. Oggi la metà dei negozi sono chiusi, e credo abbandonati molti alloggi. Sic transit gloria mundi
Tanto per rimanere in tema, devo alcune delle note torinesi a due miei professori di liceo: riguardo via Po il pensiero va al prof Corio (disegno e storia dell’arte); quanto a via Garibaldi, che parte da Piazza Castello e sfocia in Piazza Savoia, il ricordo va al prof Bo (di lettere, e poi docente universitario di latino), che residente in un palazzo nobiliare a cavallo di via Garibaldi e P za Savoia, a 96-98 anni ha pubblicato la storia degli edifici di Pza Savoia (Palazzo Barolo, Parsana, Martini ecc) facendo una approfondita ricerca all’archivio di Stato e archivi comunali, e c/o la fondazione Marchesi di Barolo (Silvio Pellico dopo lo Spielberg diventò segretario personale della marchesa Barolo/Colbert) essendo tra l’altro coniugato con una famiglia (Martini) che vantava la più longeva residenza ininterrotta nel quartiere descritto. È morto a 102 anni, due o tre anni fa, e centenario non ha mai rinunciato a recarsi ai seggi elettorali….
Fine della digressione