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A me pare che una legge (del 2017? vado a memoria) prescriva che un contratto di locazione del tipo n+2 (ad esempio 3+2), cedolare secca o meno, debba essere predisposto avvalendosi di una delle associazioni di proprietari o inquilini. Quindi il problema non si pone, c'è solo da versare la quota associativa e pagare la prestazione; l'associazione fa anche, sempre a pagamento, la registrazione del contratto.
 
A me pare che una legge (del 2017? vado a memoria) prescriva che un contratto di locazione del tipo n+2 (ad esempio 3+2), cedolare secca o meno, debba essere predisposto avvalendosi di una delle associazioni di proprietari o inquilini. Quindi il problema non si pone, c'è solo da versare la quota associativa e pagare la prestazione; l'associazione fa anche, sempre a pagamento, la registrazione del contratto.
Non mi pare che debba esser fatto per tutti i contratti, ma solo per quelli a canone concordato (con cedolare secca al 10%).
 
Non mi pare che debba esser fatto per tutti i contratti, ma solo per quelli a canone concordato (con cedolare secca al 10%).
Non so cosa esattamente ti pare, quindi provo a precisare.
1) I contratti concordati in teoria possono essere stipulati in tutti i comuni: se non esiste un accordo territoriale locale, si adotta l’accordo del comune limitrofo omogeneo: cosa non sempre praticamente individuabile.
2) Se I cedolare secca la aliquota std è del 21%
3) Se il contratto “concordato” è basato su un accordo siglato successivamente alla legge xyz del 2017(?) , se non ci si fa assistere/stilare il contratto e relativo canone da una associazione di categoria, serve comunque la vidimazione da parte di almeno una di esse (sunia, uopi, ecc)
4) per scontare la CS al10% bisogna che l’immobile sia nei comuni ad alta densità abitativa ( in sostanza i capoluoghi, e pochi altri)
5) per usufruire di ulteriori agevolazioni comunali come IMU ridotta, serve la vidimazione del contratto da parte di una associazione
 
Non so cosa esattamente ti pare, quindi provo a precisare.
1) I contratti concordati in teoria possono essere stipulati in tutti i comuni: se non esiste un accordo territoriale locale, si adotta l’accordo del comune limitrofo omogeneo: cosa non sempre praticamente individuabile.
Cioè basta che ci confina? Mi pare strano...
 
Cioè basta che ci confina? Mi pare strano...
Non mi pare debba nemmeno essere confinante: ma deve poter essere considerato “omogeneo”
Peccato non abbia capito chi lo stabilisce. Penso occorra chiedere alComune che tariffe applicare. Non ho mai provato, ma quanto scritto è quanto mi è sempre stato risposto.
Provando poi a cercare accordi di comuni dei dintorni, ho sempre concluso avere canoni fuori mercato e non ho approfondito
 
Salve,
mi potete dare qualche riferimento normativo dove si evince che per similitudine si poteva usare l'accordo territoriale di un altro comune

Grazie
 

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