TensioneLeone

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A Milano ad esempio tutti gli immobili ante 1967 posso essere venduti senza l'agibilità.
L'unica richiesta che può pretendere l'acquirente ( ed infatti compare anche nella sentenza della Cassazione che ha postato @possessore ) è che il venditore faccia una verifica in Comune , tramite un tecnico che una volta appurata la non esistenza o la non rintracciabilità , lo dichiari per iscrittto.
Perchè sei stupito @possessore
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Non esiste proprio.
L'immobile deve avere gli impianti certificati, questo sì, ma l'abitabilità non c'entra.

Sì, ma non sei tu la promissaria locataria. OK, a te non te ne frega niente di andare in affitto in un immobile non abitabile, magari alle persone a cui lui si potrebbe rivolgere ai fini di una locazione, gliene frega eccome, e sollevano il problema. E' bene che lui, che sta per comprare, sappia tutti i dettagli, anche quelli meno piacevoli.
 

Bagudi

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Guardate che voi confondete l'abitabilità - che è una pratica tecnica - con la salubrità, che è tutt'altro.

Da quando esercito, non è mai successo che un inquilino abbia chiesto l'abitabilità di un immobile.

Può succedere, per es. che un immobile che possieda il certificato, si riveli pieno di muffa o con infiltrazioni...e, al contrario - come accade praticamente sempre - che uno che non lo possieda, sia perfetto.

Non fate confusione.
 
Ultima modifica:
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Siamo tutti d'accordo che l'abitabilità è una formula magica scritta nero su bianco da un professionista abilitato, che non aumenta il valore dell'immobile. Però su internet si legge che la mancanza di tale certificato potrebbe rendere più difficile la mutuabilità, e che qualche notaio potrebbe esigerla. La banca si cambia (fino ad esaurimento banche della città), il notaio pure, ma che fatica, ragazzi. L'immobile è recente, sono quasi certo che l'abitabilità ce l'ha un palazzo del 2000, solo che a nessuno è mai fregato niente, e adesso questo mitico documento non si trova. Ma in comune secondo me hanno tutto.
 

TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Sì, ma non sei tu la promissaria locataria. OK, a te non te ne frega niente di andare in affitto in un immobile non abitabile, magari alle persone a cui lui si potrebbe rivolgere ai fini di una locazione, gliene frega eccome, e sollevano il problema. E' bene che lui, che sta per comprare, sappia tutti i dettagli, anche quelli meno piacevoli.
L'abitabilità è una problematica che sta venendo furoi in questi ultimi anni e spesso viene strumentalizzata dell'acquirente per far leva su un maggiore sconto.
Tra l'altro la normativa , come sempre in questo bellissimo Paese , cambia da Comune a Comune.
Parlo per Milano dove opero :
Tutti gli ante '67 non hanno l'obbigo di detenere il certificato di agibilità fatta eccezione per il discorso che ho scritto prima ( l'acquirente può pretendere che il venditore quantomeno verifichi se per caso è presente in Comune ma una volta appurato non può opporsi alla vendita ).
Devono però esseci tutti i titoli edilizi relativi alle modifiche effettuate sull'immobile da 1967 in poi
Adesso stanno accettando anche agibilita parziali ( una scemenza) cioè relative solo all'appartamento che si sta vendendo.
Inoltre c'è la nuova normativa relativa al CIS ( Cerificato di Idonietà Statica ) che deve obbligatoriamente essere fatta per tutti gli edifici vecchi più di 30 anni che di fatto bloccherebbe le vendite degli appartamenti qualora non fosse presente.
Peccato che si tratta di una spesa che deve essere pagata dal condominio , ovviamente con tutto quello che ne consegue quando si tratta la questione nelle riunioni condominiali) e che grazie a Dio ha già avuto una proroga all'anno prossimo , se non sbaglio.
 

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