D'altronde semplicemente leggendo la norma, che mi sembra lasci poco spazio alla libera interpretazione, mi pare sia un documento obbligatorio e in quanto tale lo esigo.
Rilevi giustamente una incongruenza tra la teoria della legge e la pratica, dovuta alla natura schizofrenica del certificato di agibilità.
Mi spiego meglio.
Chi ha ideato il certificato di abitabilità nel 1934 sicuramente lo pensava come documento fondamentale senza il quale (prima o poi) l'immobile non avrebbe dovuto circolare.
Però nei decenni le amministrazioni pubbliche anziché fare il loro lavoro hanno preferito darsi malate/timbrare il cartellino ed andare a fare la spesa/farsi 12 ore al giorno di pausa caffè, ed il certificato di fatto non sempre veniva rilasciato.
Ora tu, amministrazione pubblica, cosa fai quando c'è un obbligo non rispettato che però dipende da te?
La butti in caciara e "si, serve ma si stipula lo stesso, alla fine conta l'agibilità sostanziale, scusi oggi siamo in riunione chiami più tardi".
E l'abitabilità è diventata una cosa che, come l'amante, forse c'è, forse non c'è, ma parliamo di altro...
Il tutto si è risolto per le costruzioni nuove negli anni recenti perché finalmente le amministrazioni pubbliche hanno cominciato a fare quello che sanno fare meglio, ovvero addossare ai privati degli obblighi tassativi, ed infatti oggi sono i tecnici che la dichiarano e le agibilità ci sono tutte e sono obbligatorie.
Per il pregresso in bocca al lupo e magari sistemiamo un giorno (esempio pratico mi è saltata una trattativa recentemente perché quei cu*i pesanti del comune di Roma scritto piccolo di proposito non hanno rilasciato a suo tempo una agibilità senza nessuna ragione).