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Utente Cancellato 86326

Ospite
esatto. Riassumendo, Tizio ha ottenuto la sua residenza ma incorre nelle sanzioni che il comune riterrà più aderenti alla fattispecie.

L'ultima domanda Pinacio, e grazie per la tua pazienza.

A tuo parere personale, quindi non preoccuparti del giudizio di terzi, nessuno chiede il tuo parere professionale.... secondo te perché mai il Consiglio di Stato e il Ministero dell'Interno si sono così tanto attivati per consentire a quelli che molti chiamano "abusivi del C2 o C6" o anche "responsabili penalmente di abuso edilizio" , di poter registrare la residenza dove è PALESEMENTE errato.

Io decisamente resto piuttosto sconcertato... qui non parliamo del ministero dell'agricoltura, o della scuola, ma del Ministero dell'Interno (polizia di stato) e il Consiglio di Stato, supremo organo di consulenza giuridico-amministrativa.

A tuo parere per quale motivo consentirebbero a migliaia di cittadini di iscrivere la residenza in luoghi non idonei de facto facilitando l'instaurazione di migliaia di contestazioni per abuso edilizio ?
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Come fa ad accertare che il dichiarante vive li dentro se non c'è nulla che ne provi ci vive?
Se c'è il dichiarante, è più che sufficiente: non c'è legge che obblighi ad avere utenze allacciate o mobilia di qualsivoglia tipologia.
Non viene sanzionato in quanto come ha stabilito il Tribunale di Reggio Emilia, è consentito mentire perfino alle pubbliche autorità qualora siano da tutelare i diritti costituzionali.
Eh no, pian: finora abbiam parlato di far le cose per bene. Vediamo di continuare su questo filone: se si fa dichiarazione di residenza è perché la cosa dev'essere veritiera.
Restiamo in quel del "principio di leale collaborazione".
la persona vive nell'albergo di fronte, reclamando che l'albergo è il suo "domicilio", ovvero il luogo dove ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, sarebbe sanzionabile ? Che cosa rischia ? E perché ?
Non vedo motivo per cui possa essere sanzionabile: il domicilio lo posso mettere "un po' dove mi pare" (è virgolettato).
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Eh no, pian: finora abbiam parlato di far le cose per bene. Vediamo di continuare su questo filone: se si fa dichiarazione di residenza è perché la cosa dev'essere veritiera.
Restiamo in quel del "principio di leale collaborazione".

Salve Dalfo, permettimi un chiarimento su questo punto.

1) ho fatto un esempio relativo alla situazione di conflitto tra leggi. Il tribunale (quindi non io) ha determinato che in presenza di questo conflitto, il cittadino ha diritto di far prevalere i suoi diritti costituzionali ANCHE violando leggi di rango inferiore (nel caso di specie la polizia raccoglieva la autocertificazione sulla base di un DPCM, e le signore avevano compilato tale autocertificazione in modo falso, per poter circolare). Il tribunale ha detto che signore AVEVANO FATTO BENE a compilare in modo FALSO tale documento, perché lo avevano fatto tutelando un bene più prezioso, ovvero i loro diritti costituzionali. Se il Tribunale dice che hanno fatto bene, si rispettano le sentenze, e quindi non hanno agito CONTRO LA LEGGE ma PER LEGGE.

2) abbiamo analizzato con te e altri utenti possibilisti il fatto che non occorrono stratagemmi per avere la residenza in C2 e dormire sonni tranquilli. Qui però ci sono utenti che non la vedono così. Stavo cercando di esplorare il loro punto di vista con un esempio assurdo (tizio che vive in albergo dopo aver dichiarato la residenza nel C2).
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Approfondisci la questione residenza solo per persone con cittadinanza italiana?
Vorrei fare un appunto su "rapporto" cittadinanza-medico di base, ma per persone di cittadinanza non italiana e con residenza già appurata, ma appartenenti alla Comunità europea

Salve Michela, al contrario, ogni intervento è sempre utile. Dicci di più.
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Salve Michela, al contrario, ogni intervento è sempre utile. Dicci di più.
Persona di cittadinanza non italiana ma di un paese facente parte dalla Comunità europea, proprietaria di 3 immobili, titolare di una società ecc ecc... con carta d'identità italiana in corso di validità così come la tessera sanitaria.
Lo scorso anno chiede il cambio di residenza, concesso a seguito presentazione del certificato di avvenuta stipula e sopralluogo Polizia locale. Fin qui tutto ok.
Al momento della richiesta di cambio medico di base, l'ufficio ASL / ASST di competenza, chiede ad "integrazione" del certificato di residenza anche i seguenti documenti: certificato storico di residenza (ultimi 5 anni), 730 / 740 degli ultimi 2 anni, compilare un modulo "preimpostato" ove si dichiara la capienza economica ed iscrizione ad eventuale assicurazione privata. Tutto questo per dimostrare di non "pesare" sul SSN.
Al momento della richiesta di certificato storico di residenza presso il Comune, spiegato il motivo di tale richiesta, il Comune comunica che la richiesta pervenuta da parte di ASL / ASST non è necessaria per il buon fine del cambio medico di base...
Se pensate sia O.T mi scuso.
Sta di fatto che può capitare che il cambio residenza - medico di base in alcune situazioni non sia così facile da ottenere, magari questo "appunto" ti potrebbe essere utile in futuro.
 
Ultima modifica:
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Persona di cittadinanza non italiana ma di un paese facente parte dalla Comunità europea, proprietaria di 3 immobili, titolare di ina società ecc ecc... con carta d'identità italiana in corso di validità così come la tessera sanitaria.
Lo scorso anno chiede il cambio di residenza, concesso a seguito presentazione del certificato di avvenuta stipula e sopralluogo Polizia locale. Fin qui tutto ok.
Al momento della richiesta di cambio medico di base, l'ufficio ASL / ASST di competenza, chiede ad "integrazione" del certificato di residenza anche i seguenti documenti: certificato storico di residenza (ultimi 5 anni), 730 / 740 degli ultimi 2 anni, compilare un modulo "preimpostato" ove si dichiara la capienza economica ed iscrizione ad eventuale assicurazione privata. Tutto questo per dimostrare di non "pesare" sul SSN.
Al momento della richiesta di certificato storico di residenza presso il Comune, spiegato il motivo di tale richiesta, il Comune comunica che la richiesta pervenuta da parte di ASL / ASST non è necessaria per il buon fine del cambio medico di base...
Se pensate sia O.T mi scuso.

E' un fatto che mi è già capitato. Molte volte le ASL chiedono documenti sbagliati perché non riescono ad individuare in modo corretto quale sia la "tipologia" (mi si permetta il termine) di cittadino immigrato.
Per valutare il caso occorre scaricare l'accordo stato regioni (l'allegato) che descrive i casi:


Per risponderti con maggiore precisione devi comunicarmi:

- quale paese ? Unione Europea o altri ?
- se aveva la carta di identità allora aveva anche il codice fiscale e in più doveva avere un titolo di soggiorno. Quale TITOLO DI SOGGIORNO ? Per quale motivo ? Lavoro, sposata con italiano?
- quanti anni in Italia ? da quale anno ?

Se me lo dici posso essere maggiormente preciso.
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Ah ok, quindi sai già di cosa sto parlando.

La situazione si è conclusa e ti ringrazio per la disponibilità. Il mio voleva solo essere un appunto.

In linea di massima, se qualcuno legge, i cittadini UE con permesso di soggiorno sono OBBLIGATI all'iscrizione sanitaria.
Se sono in Italia per lavoro in genere basta il contratto di lavoro registrato INPS (oltre ai documenti di identità e tessera sanitaria) e il resto lo devono autocertificare.
Se sono in Italia sposati con italiano, non devono dimostrare alcun contratto di lavoro o alcun reddito. Sono assimilati al cittadino italiano. L'unica differenza è la scadenza del PDS (se il PDS è a 2 o 5 anni, la tessera dura fino alla scadenza del PDS; se invece il PDS è illimitato, la tessera è 10 anni).
 
U

Utente Cancellato 86326

Ospite
Ah ok, quindi sai già di cosa sto parlando.

La situazione si è conclusa e ti ringrazio per la disponibilità. Il mio voleva solo essere un appunto.

Se il tuo appunto verteva a ottenere il certificato storico è sufficiente recarsi in un patronato, ti compilano una richiesta per "motivi di lavoro" e lo mandi in comune con allegato modulo di richiesta. Oppure da un avvocato per motivi "legali" o "di cittadinanza". In linea di massima i comuni rilasciano lo storico solo con motivazioni valide corroborate da richiesta di terzi soggetti.
 

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