NadiaFbricci

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Ciao a tutti!

Sono nuova, ma devo dire che questo forum si sta rivelando una fonte preziosa di informazioni.
Ho aperto questa discussione perché spero in un vostro aiuto in merito a una faccenda che mi sta togliendo il sonno.

In autunno ho fatto una proposta per una casa. Non ero sicura di volerla fare, mi sembrava che l'immobile necessitasse di troppi lavori di ristrutturazione e le mie finanze non me lo avrebbero permesso. L'AI mi ha assicurato che, dentro, la casa era pressoché nuova e che l'unica spesa che avrei dovuto sostenere avrebbe riguardato l'esterno, dove una "giungla" impedisce l'accesso in auto alla struttura. Io, al tempo, non avevo ancora ricevuto una proposta per la vendita di casa mia, quindi mi dimostro ancora più titubante in merito alla proposta. L'AI, tuttavia, mi spinge a farla, rassicurandomi con la clausola sospensiva. Nella mia enorme ignoranza, ho dato ascolto a quanto mi veniva detto e ho fatto la proposta.

La proposta era valida e irrevocabile per 40 giorni lavorativi (si possono mettere lavorativi?). Proposta che è stata accettata dopo 41 giorni liberi.
Ma qui non si presentava ancora il problema, perché la casa mi piaceva (mi piace) e, in seguito a un colloquio con un broker, ero certa che sarei stata in grado di comprarla. Peccato che il broker mi avesse fatto un calcolo senza estratto conto, senza un'idea precisa dei miei finanziamenti (ero andata solo per una chiacchierata preventiva, quando ancora non ero certa di fare la proposta). Inoltre, io stessa sapevo che a un altro cliente lui aveva dato la certezza di prendere un mutuo, quando poi questo è stato negato (lo so perché, in quel caso, io ero la parte venditrice e mi sono vista saltare la vendita - ovviamente senza trattenere alcuna caparra e senza visionare alcun diniego di una banca).

Quando ho finalmente ricevuto una proposta per la vendita di casa mia, mi sono recata in banca, bypassando il broker di agenzia, di cui non mi fidavo molto - e che non volevo pagare per evitare di aggiungere ulteriori spese.
Nella prima banca dove sono stata - quella dove ho attualmente il mutuo - mi hanno detto, in modo abbastanza brutale, che non c'erano possibilità che io prendessi quel mutuo, soprattutto non per un 90% dell'importo (come pensavamo di fare, con la conoscenza dell'AI, per affrontare le spese di ristrutturazione). Ho provato a chiedere per l'80%, ma anche lì mi hanno fatto problemi: sarebbe servita la firma di un garante, ma la mia garante ha sessant'anni, quindi potrebbero darmi al massimo 20 anni di mutuo: la rata sarebbe troppo alta.
Disperata, provo in un'altra banca. Anche lì mi dicono che ho poche possibilità, sebbene si mostrino più accoglienti. Insomma, le possibilità di ottenere il mutuo si abbassano.
Nel frattempo, dopo un mese e mezzo dall'accettazione della proposta, riesco finalmente a rivedere la casa. Durante questa seconda visita, scopro che i lavori da fare sono molto più importanti di quello che pensavo/mi era stato detto. L'AI mi rivela anche che ci sono degli abusi edilizi da sanare. In proposta vi è scritto: "qualora l'immobile dovesse essere gravato da difformità urbanistiche e/o catastali la rettifica degli stessi sarà a totale onere della parte promissaria venditrice, nei tempi minimi necessari." Peccato che gli abusi non mi fossero stati notificati prima. Ma, ancora una volta, l'errore è stato mio.

Ve la faccio breve: mi presento in banca e chiedo di avviare la pratica per presentare poi un diniego. La banca, successivamente, mi rilascia un foglio su carta intestata, dove dichiara che la mia richiesta di mutuo non può essere soddisfatta. Io invio tutto tramite pec - e tramite legale - direttamente all'agenzia. L'AI a questo punto mi richiama per dirmi che il foglio non va bene, perché non presenta alcuni dati (importi, numero pratica ecc). La banca mi ha detto che ha omesso volutamente certi dati per una questione di privacy nei miei confronti, e che loro non intendono rilasciare ulteriori fogli, che quello è l'unico disponibile.

Ormai è passata una settimana dall'invio del diniego, ma l'agenzia ancora non mi ha restituito gli assegni (caparra + commissioni). La scadenza per presentare diniego/accettazione è ad aprile, quindi c'è ancora tempo, ma la fiducia che riponevo nell'AI è ormai svanita e io ho il terrore che voglia giocarmi un brutto tiro. Questo perché, probabilmente, è convinto che io, in realtà, possa chiedere il mutuo, che il diniego ottenuto sia solo un favore di qualcuno interno alla banca, e che ciò che mi spinge a tirarmi dietro non è il mutuo, ma il fatto che io non voglio più acquistare l'immobile per le troppe spese - di cui comunque ho parlato con l'AI, quando ho fatto presente che in banca mi stavano facendo problemi.


Vi riporto la parte relativa al diniego della clausola sospensiva: qualora il predetto esito non dovesse pervenire entro il limite convenuto il presente contratto sarà da intendersi efficace e vincolante in ogni suo punto. In caso di diniego della richiesta di mutuo la comunicazione dovrà essere espressa ufficialmente dall'istituto di credito ex mutuante, prodotta su carta intestata dallo stesso, entro il suddetto termine di giorni 120, il tutto recapitato tramite pec e/o raccomandata. All'ottenimento del succitato diniego, le somme trattenute a deposito verranno restituite con effetto immediato.

Nella proposta, tuttavia, non è presente alcun importo che devo richiedere in banca per il mutuo.

Il diniego che mi hanno dato in banca, su carta intestata e con timbro, dice:

Oggetto: richiesta di mutuo fondiario per acquisto immobile.
In merito all'oggetto, il nostro istituto non ha riscontrato, al momento, i presupposti per procedere alla delibera di quanto da lei richiesto.



La mia domanda è: il foglio che ho presentato è davvero inefficace? Come dovrei comportarmi?
Rischio di perdere 15000€ tra caparra e commissioni... sarei rovinata :(
 
Direi che la dichiarazione rilasciata dalla banca è valida ed efficace.

Notificala all'agenzia tramite PEC e/o raccomandata r.r. diffidando la medesima e intimandole di restituire le somme ricevute, ricordando che la mancata restituzione costituisce reato penale (appropriazione indebita) oltre che illecito amministrativo.

Se provvedono tutto o.k., diversamente puoi: adire le vie legali per ottenere la restituzione delle somme versate e la liberatoria nei confronti dell'agenzia in merito al pagamento della stessa (la provvigione NON è dovuta).
Puoi anche presentare denuncia/querela per appropriazione indebita.

Meglio però se ti affidi ad un "bravo" e "competente" avvocato.
 
Anche secondo me, vista la sospensiva riportata e il documento rilasciato dalla banca, dovranno renderti gli assegni .

Certo che è sconcertante la gestione di questo affare, sia da parte acquirente che, soprattutto, da parte dell’agente.
Per prima cosa, non ho mai sentito che si lasciasse in deposito un assegno per le eventuali provvigioni future.
Poi, mi sembra lunare approcciarsi ad un acquisto importante senza avere esaminato l’immobile con la dovuta attenzione, e senza avere assunto informazioni sulla propria finanziabilita’.
Infine, trovo sconcertante che un agente minimizzi i lavori da eseguire, e spinga un cliente ad impegnarsi in un acquisto “incauto”.
Perfortuna è stata trovata una banca che ha firmato diniego scritto.

Ultima considerazione; se la casa ha veramente abusi importanti, la perizia non sarebbe mai passata, senza sanatoria.
Ma se la sanatoria fosse arrivata dopo la scadenza della sospensiva ( ma senza aver avuto diniego scritto), l’acquirente avrebbe dovuto pagare le provvigioni ad un agente che ha fatto solo i suoi interessi.

In conclusione; vorrei non sentire più vicende di questo genere.
 
Ultima modifica:
Anche secondo me, vista la sospensiva riportata e il documento rilasciato dalla banca, dovranno renderti gli assegni .

Certo che è sconcertante la gestione di questo affare, sia da parte acquirente che, soprattutto, da parte dell’agente.
Per prima cosa, non ho mai sentito che si lasciasse in deposito un assegno per le eventuali provvigioni future.
Poi, mi sembra lunare approcciarsi ad un acquisto importante senza avere esaminato l’immobile con la dovuta attenzione, e senza avere assunto informazioni sulla propria finanziabilita’.
Infine, trovo sconcertante che un agente minimizzi i lavori da eseguire, e spinga un cliente ad impegnarsi in un acquisto “incauto”.
Perfortuna è stata trovata una banca che ha firmato diniego scritto.

Ultima considerazione; se la casa ha veramente abusi importanti, la perizia non sarebbe mai passata, senza sanatoria.
Ma se questa fosse arrivata dopo la scadenza della sospensiva ( ma senza aver avuto diniego scritto), l’acquirente avrebbe dovuto pagare le provvigioni ad un agente che ha fatto solo i suoi interessi.

In conclusione; vorrei non sentire più vicende di questo genere.
Purtroppo ha ragione: ho affrontato questo acquisto con enorme leggerezza.
Ho visionato la casa una volta sola, senza muratori e/o geometri e senza avere un'idea precisa di quanto possano costare dei lavori di ristrutturazione. E, purtroppo, ho peccato di ingenuità. Mi sono fidata dell'agente, sia per quanto riguarda una sua stima sui lavori, sia per la proposta. È stato l'agente, a fine visita, a insistere perché facessi la proposta la sera stessa, dicendomi che l'indomani sarebbe arrivata un'altra proposta e che comunque non avrei rischiato nulla, proprio per via della clausola sospensiva che avrebbe fatto decadere tutto qualora ci fossero stati dei problemi con il mutuo. Insomma, l'ha fatta sembrare come la cosa più semplice del mondo, e io gli ho creduto. Non avevo idea di cosa comportasse ottenere un diniego, dei tempi richiesti, dell'impossibilità, post diniego, di richiedere un mutuo per altri mesi, per non parlare del resto. Ma l'errore è stato mio, in primis, ed è ciò che mi sto ripetendo da settimane: non si può proprio avanzare una proposta senza avere contezza delle spese che si dovranno sostenere, senza informarsi circa i lavori abusivi e senza sapere quanto poter chiedere - nel concreto - di mutuo. Di sicuro, ho imparato la lezione.
I lavori abusivi riguardano perlopiù un terrazzo, che da semplice terrazzino è diventato una terrazza, ma ci sono anche degli interventi interni da fare. La verità? Credo anch'io che la perizia non sarebbe mai passata. Questo mi avrebbe messa in sincera difficoltà, nei mesi a venire.
E per quanto riguarda l'assegno con le commissioni: mi è stato richiesto la scorsa settimana (quindi a settimane di distanza dalla stesura della proposta), nel momento in cui hanno iniziato a sorgere problemi con le banche. E io, sciocca, l'ho pure consegnato perché nel fronteggiare l'agente mi sono intimorita. Sicuramente dovrei migliorare qualche aspetto del mio carattere.

riporta qui la clausola sospensiva (al mutuo?), se fosse corretta non dovevano essere versati né la caparra né le provvigioni.

Riporto la clausola:

L'efficacia del presente contratto è condizionata dall'ottenimento della delibera creditizia a fronte della domanda di mutuo ipotecario richiesto dalla parte promissaria acquirente, presso istituto di credito a sua scelta. Parte medesima si impegna a comunicare suddetto esito entro e non oltre 120 giorni dall'avvenuta accettazione della presente proposta tramite pec e/o raccomandata, indirizzata alla società mediatrice del presente contratto, il tutto prodotto su carta intestata dell'istituto di credito mutuante. Qualora predetto esito non dovesse pervenire entro il limite convenuto il presente contratto sarà da intendersi efficace e vincolante in ogni suo punto. In caso di diniego della richiesta di mutuo la comunicazione dovrà essere espressa ufficialmente dall'istituto di credito ex mutuante, prodotta su carta intestata dallo stesso, entro il suddetto termine di 120 giorni, il tutto recapitato tramite pec e/o raccomandata indirizzata alla società mediatrice del presente contratto. All'ottenimento del succitato diniego, le somme trattenute verranno restituite con effetto immediato.

Nel contratto non è riportato da nessuna parte dell'assegno relativo alle commissioni, si parla solo della caparra al venditore.
 
nel fronteggiare l'agente mi sono intimorita.
L’agente si è fatto forza di questo; io, da ex agente, mi vergogno per lui.
Vista la situazione , e comprendendo la tua posizione, se fossi in te come minimo gli farei pervenire richiesta di rendere gli assegni da parte di un avvocato.
Se non addirittura penserei di andare in agenzia accompagnata da un legale; vedrai che abbasseranno la cresta e ti renderanno tutto al volo.
Per il futuro, fai tesoro di questa pessima esperienza , e sii più accorta; prima di firmare qualsiasi cosa pensaci otto volte e consultati con un professionista serio.


Tienici informati, in bocca al lupo
 
L’agente si è fatto forza di questo; io, da ex agente, mi vergogno per lui.
Vista la situazione , e comprendendo la tua posizione, se fossi in te come minimo gli farei pervenire richiesta di rendere gli assegni da parte di un avvocato.
Se non addirittura penserei di andare in agenzia accompagnata da un legale; vedrai che abbasseranno la cresta e ti renderanno tutto al volo.
Per il futuro, fai tesoro di questa pessima esperienza , e sii più accorta; prima di firmare qualsiasi cosa pensaci otto volte e consultati con un professionista serio.


Tienici informati, in bocca al lupo
Lo farò sicuramente.

Grazie di cuore <3
 
Parte medesima si impegna a comunicare suddetto esito entro e non oltre 120 giorni dall'avvenuta accettazione della presente proposta tramite pec e/o raccomandata, indirizzata alla società mediatrice del presente contratto, il tutto prodotto su carta intestata dell'istituto di credito mutuante.
questo termine lo hai rispettato ( i 120 giorni ) ? se lo hai fatto..... stai tranquilla!
 

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