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mata

Ospite
Ti devo far dare le garanzie circa la conformità edilizia dell'immobile, con gli estremi dei permessi rilasciati dal Comune, unitamente a quelli dell'abitabilità. Ovviamente ti consiglio caldamente di farli verificare a persona tecnica di tua fiducia (non dell'agenzia o del venditore).
 

studiopci

Membro Storico
Potrei sbagliarmi ma non mi risulta che l'abbattimento di un muro produca chissà quale aumento della superficie calpestabile, credo che la soluzione più semplice sia quella di ripristinare ( casomai con i blocchi gas beton ) il muro e riportare al'origine il tutto.
 

Rosa1968

Membro Storico
Potrei sbagliarmi ma non mi risulta che l'abbattimento di un muro produca chissà quale aumento della superficie calpestabile, credo che la soluzione più semplice sia quella di ripristinare ( casomai con i blocchi gas beton ) il muro e riportare al'origine il tutto.
al limite si dovrebbe parlare di vani e non di superficie calpestabile, stiamo parlando di un appartamento dove la consistenza catastale è espressa in vani. Se avesse creato un vano in più sono d'accordo, e per vano si intende, una camera, un bagno, una cucina che non c'era ...
 
M

mata

Ospite
Potrei sbagliarmi ma non mi risulta che l'abbattimento di un muro produca chissà quale aumento della superficie calpestabile, credo che la soluzione più semplice sia quella di ripristinare ( casomai con i blocchi gas beton ) il muro e riportare al'origine il tutto.
La superficie catastale si intende al lordo dei muri, quindi l'abbattimento dei muri interni non l'aumenta; semmai potrebbe variarne la consistenza dei vani (come dice giustamente Rosa), nel caso lo spostamento comportasse un aumento o diminuzione del locale rispetto ai parametri della categoria
 

alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
Le clausole da inserire nella proposta che inoltrerai al venditore, nel tuo caso e da quello che riporti, dovrebbero essere almeno 2; la prima " sospensiva" inerente la concessione del mutuo nel caso non venga concesso , la seconda " risolutiva " per l' immobile che alla data dell' atto deve essere conforme allo stato di fatto, in regola con le prescrizioni, certificazioni, privo di vizi e ipoteche o altro che ne pregiudichi la vendibilita', facendo presente che esiste difformita' tra piantina e immobile e che la proprieta' si impegna entro 30 giorni dall' accettazione della proposta a regolarizzare a sua cura e spese.
Io suggerirei una sospensiva per entrambe le problematiche, pretendendo che la regolarizzazione della difformità avvenga entro la data del pagamento intermedio (ex preliminare), considerando una tempistica congrua per l'adeguamento....se inserisce una clausola risolutiva e poi, per qualunque motivo (anche se non sembra nel caso specifico...e allora non necessiterebbe di clausole di alcun tipo) non si potesse procedere, le parti , una volta accettata la proposta, dovrebbero pagare la provvigione anche se non si desse esecuzione al contratto....e non è detto che il perito della banca ponga un veto per tale difformità, in quanto non grave. L'ampliamento del soggiorno con contestuale eliminazione dell'ingresso non comporta variazione della consistenza dell'immobile e ai fini fiscali, relativamente a quanto richiede l'AdE, non sarebbe necessaria la variazione catastale, semmai sarebbe utile sentire il parere del notaio rogante.
 

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