La trattativa è libera finchè c'è l'accordo tra le parti.
E' ovvio che se io offro una cifra che al proprietario non sta bene, l'accordo non c'è.
Oggi molti sparano ribassi imbarazzanti, con la scusa del COVID, ed è del tutto legittimo per i proprietari non accettare.
Altrettanto ovvio che, se so che per quell'immobile la provvigione è tot, voglio trattare come pare a me l'importo e l'agente non è disponibile, l'accordo non c'è.
Ma se compri un immobile degli anni '60/'70/'80 e pretendi che sia a norma secondo le regole vigenti, cosa ti aspetti ?
Bagudi ciao.
ho solamente espresso opinione, convincimenti giusti o meno ma trovo questo intervento che le sottolinea, andato oltre e capace di cambiarne il senso.
Pure non desidero alimentare fraintendimenti.
Rivedo assieme quanto mi è venuto di esprimere: "
A parte il caso, non è così libera la trattativa come sembra di sentire raccontare. -Se non firmi nell'ambito di quanto richiesto e previsto: puoi anche andartene seduta stante. "
-E' infatti capitato che alla richiesta di pagare una provvigione meno alta perché nella zona era praticata una più bassa, l'agente abbia fatto capire che avrebbe chiuso subito al servizio e io perso la casa.
-Nulla di più, nulla di meno.
Credo sia conseguente che la trattativa a quel punto si potesse arrestare se non avessi accettato e non capisco perché sottolineare:
“La trattativa è libera finchè c'è l'accordo tra le parti.”
Francamente nessuno mi ha forse "coattato" ma il sentimento che altro non potessi fare- è sorto, sì. Non lo nego.
Per il resto è ovvio che se io offro una cifra che al proprietario non sta bene, l'accordo non c'è e nulla se ne fa.
il giorno successivo al rifiuto, io penserò che lui esagera nel domandare, e lui, di me, probabilmente che sono un avaro.
-Pazienza!
“Oggi molti sparano ribassi imbarazzanti, con la scusa del COVID, ed è del tutto legittimo per i proprietari non accettare.”
Vabbè, mai ho detto che è obbligato ad accettarli. Perché capire tanto male?
-Mi spiace. Non potevo pensare...
Dopo ho scritto:
“Che poi venga fuori, dalle tante discussioni, non solo in questa, che la Mediazione avvenga in pratica solo sul prezzo, non potendosi discutere altro come allacciamenti idraulici, elettrici, Ape e via dicendo perché considerati ai più del tutto inutili o quasi: sembra cosa davvero svilente e dipinge il fare reciproco in cui si è finiti.”
Ciò solo nel timore che la “mediazione” possa essere basata unicamente sul prezzo.
Nel mio caso:
ho svolto la proposta ma il venditore, in sede di incontro, ha poi detto che non gli era arrivata e a dire il vero, l’agente ha richiamato il sottoscritto solo quando il venditore ha deciso di far scendere il prezzo della casa.
Prezzo calato per tutti, proprio all’importo della offerta e dunque girato a me per una sorta di prelazione; forse per simpatia oppure perché: il più concreto.
Si può concordare o no sulla parte della frase pubblicata, sull’intero parlato e dunque domandare spiegazione se considerato inappropriato o solo incompreso.
Nulla di male anche in questo e non mi consuma rispondere.
Perchè questo faccio, non altro da tempo.
Però, affermare, contrari reiectis, che :
“Ma se compri un immobile degli anni '60/'70/'80 e pretendi che sia a norma secondo le regole vigenti, cosa ti aspetti ?”
Frase che così espressa, conduce forse a pensare: se ci sia stia beffando della persona o di chi legge...
Vediamo il possibile perchè:
- La casa, acquista e perde valore con la vetustà. (non lo dico io m il mercato delle case).
Ok!
Sono con te che le norme cambiano, ma pure:
ci sono gli “Adeguamenti”.
Dunque acquistare casa degli anni ‘60/’70/’80 non può e non deve condurre a pensare: "che ti aspetti?" con il rischio di scartare così l’ipotesi di acquisto di un immobile di quegli anni pensando che siano tutte case da rifare.
Di quegli anni: ce n'è di buone e di cattive.
Diciamolo a chi compra.
E’ accaduto a me, è vero di comprarne una non buona.
A ogni modo:
è per nulla detto che capiti ad altri.
Dipende dal venditore bravo e dall’agente consigliare i miglioramenti che non siano solo di immagine, perché se fosse solo quello, l’idea che il compratore si fa della cosa verrebbe presto delusa e persino facile e doveroso finire in tribunale.
Passare per corretto il concetto opinabile che quegli anni siano da evitare, quando oltretutto si costruisce ben poco da anni, credo possa essere un gran danno per i compratori, per i venditori e gli operatori immobiliari.
Un messaggio eventuale, forse disinformativo, dal quale considero necessario distaccarsi.
Piuttosto, trovo sempre utile affermare e indicare i controlli da fare ancor più in presenza di queste compravendite.
Ciò può condurre alla ripresa del mercato certamente stagnante anche per via del Covid-19, come giustamente affermi; ma in ogni caso, essa causa momentanea, ulteriore, ma non principale.
Il venduto era in calo da ben prima e il basso prezzo conduce ad alienare solo ciò che pesa, è inutile, è da rifare e dunque rappresenta costo.
Veramente inaspettato discorso il tuo; pure mi sembra non me ne faccia mancare.