A 25 anni ho lavorato in un ufficio del famoso gruppo verde con la qualifica di collaboratore immobiliare.
I primi giorni ho trovato subito notizie interessanti, ho ricevuto incoraggiamenti dal capo ed ero contento del mio umile lavoro di scampanellatore che seppur modesto mi piaceva molto. Appassionato e contento ci ho messo tutto me stesso buttando anima e corpo e lavorando nche fuori orario nonostante risuktati poco brillanti.
Passate le prime settimane il capo non mi porta a fare gli appuntamenti di vendita e mi fa fare solo ricercatore di notizie....ci passo sopra e continuo a lavorare sodo per avere risultati, dopo un paio di mesi iniziano i maltrattamenti, del capo ai miei danni, seguiti a volte anche da insulti. Dopo quattro mesi si decide finalmente a farmi fare appuntamenti d affitto su un monolocale...va beh meglio di niente, alla fine va a ritirare la proposta e non mi ci porta nemmeno, lo richiamo pubblicamente per il comportamento e di nuovo maltrattamenti dicendo che sono incapace e che 3 inutile che mi porta con lui. A quel punto non c la faccio più, mi licenzio. Mi chiama fuori e in disparte mi chiede cosa voglio per rimanere, rispondo che voglio vendere le case della mia zona, non chiedo tanto, mi sarei accontentato anche solo di e lapriporta, mi sarebbe bastato quello per avere una piccola soddisfazione e non sentirmi una nullità, un semplice volantinatore che non contava niente e che non veniva neanche invitato alla cene d ufficio nonostante mi spaccavo il c*** sotto ai diluvi mentre i miei colleghi si giravano i pollici in ufficio. La risposta del capo è stata che non poteva perché secondo lui non ero capace. È stata una pugnalata fortissima. Mi sono sentito usato e preso in giro eppure il lavoro mi piaceva ogni tanto ci vorrei riprovare ma ho paura di rivivere. le stesse delusioni. Che dite? Ci riprovo?
I primi giorni ho trovato subito notizie interessanti, ho ricevuto incoraggiamenti dal capo ed ero contento del mio umile lavoro di scampanellatore che seppur modesto mi piaceva molto. Appassionato e contento ci ho messo tutto me stesso buttando anima e corpo e lavorando nche fuori orario nonostante risuktati poco brillanti.
Passate le prime settimane il capo non mi porta a fare gli appuntamenti di vendita e mi fa fare solo ricercatore di notizie....ci passo sopra e continuo a lavorare sodo per avere risultati, dopo un paio di mesi iniziano i maltrattamenti, del capo ai miei danni, seguiti a volte anche da insulti. Dopo quattro mesi si decide finalmente a farmi fare appuntamenti d affitto su un monolocale...va beh meglio di niente, alla fine va a ritirare la proposta e non mi ci porta nemmeno, lo richiamo pubblicamente per il comportamento e di nuovo maltrattamenti dicendo che sono incapace e che 3 inutile che mi porta con lui. A quel punto non c la faccio più, mi licenzio. Mi chiama fuori e in disparte mi chiede cosa voglio per rimanere, rispondo che voglio vendere le case della mia zona, non chiedo tanto, mi sarei accontentato anche solo di e lapriporta, mi sarebbe bastato quello per avere una piccola soddisfazione e non sentirmi una nullità, un semplice volantinatore che non contava niente e che non veniva neanche invitato alla cene d ufficio nonostante mi spaccavo il c*** sotto ai diluvi mentre i miei colleghi si giravano i pollici in ufficio. La risposta del capo è stata che non poteva perché secondo lui non ero capace. È stata una pugnalata fortissima. Mi sono sentito usato e preso in giro eppure il lavoro mi piaceva ogni tanto ci vorrei riprovare ma ho paura di rivivere. le stesse delusioni. Che dite? Ci riprovo?