TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Sperando che questa situazione, che sta diventando surreale e paradossale, si risolva al più presto, credo che l'agente possa, dal 4/5 svolgere la sua professione e quindi, può muoversi e circolare per svolgere la sua professione.

Il cliente è quello che più deve tutelarsi, dal mio punto di vista, quindi cercherei di lasciare la visita all'immobile come ultima opzione, o come opzione da utilizzare non appena allenteranno ulteriormente le misure di contenimento dell'epidemia.

Per il momento, se il cliente necessità di vedere un'immobile, vuole dire che gli serve, lo vuole comprare o comunque andarci a vivere, quindi, essendo una necessità, con l'autocertificazione potrà fare la visita.

Ovviamente , seguire le solite regole, mascherine, guanti distanziamento.
In caso di fermo da parte delle autorità, oltre che alla certificazione io farei munire i miei clienti di:

- Copia di una mail da parte dell'AI con descrizione dell'appuntamento dell'indirizzo e dell'ora dell'appuntamento.

-Numero dell'AI da chiamare se chi effettua i controlli vuole verificare la veridicità dell'appuntamento.

Io mi sto muovendo in questa situazione e penso proprio che opererò così.
Certo che finché non allentano le misure si lavora al 50% e si impiega un un sacco di tempo per ottemperare al DPCM per arginare l'epidemia.
Ho sentito 3 caserme dei Carabinieri di Milano , ponendogli il quesito.
Mi hanno riferito che attualmente non è possibile per i clienti svolgere visite sull immobile, secondo quanto scritto sul decreto, però il 4 maggio riceveranno delle ulteriori disposizioni da parte dei rispettivi comuni, proprio a colmare ( si spera) i buchi che oggettivamente sono presenti sul decreto.
Vedremo l evolversi
 

Marcello Di Rosa

Membro Junior
Professionista
Ho sentito 3 caserme dei Carabinieri di Milano , ponendogli il quesito.
Mi hanno riferito che attualmente non è possibile per i clienti svolgere visite sull immobile, secondo quanto scritto sul decreto, però il 4 maggio riceveranno delle ulteriori disposizioni da parte dei rispettivi comuni, proprio a colmare ( si spera) i buchi che oggettivamente sono presenti sul decreto.
Vedremo l evolversi
Lo speriamo tutti. Credo che se non allentano le misure, diventerà necessità per l'AI uscire a vendere gli immobili per potersi pagare le spese per vivere.
Anche lavorare per poter mangiare è una necessità. Ci sono AI che, se non lavorano, con i 600 euro si pagano a malapena le spese d'affitto delle mura dell'ufficio.
Con tutte le precauzioni del caso, bisognerà allentare un pò e consentire la ripresa graduale dell'attività anche degli AI al 100%.
 

TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Lo speriamo tutti. Credo che se non allentano le misure, diventerà necessità per l'AI uscire a vendere gli immobili per potersi pagare le spese per vivere.
Anche lavorare per poter mangiare è una necessità. Ci sono AI che, se non lavorano, con i 600 euro si pagano a malapena le spese d'affitto delle mura dell'ufficio.
Con tutte le precauzioni del caso, bisognerà allentare un pò e consentire la ripresa graduale dell'attività anche degli AI al 100%.
Beati quelli che li hanno ricevuti.
Io e mia moglie stiamo ancora aspettando
Tra tutti i colleghi di lavoro li ha ricevuti solo una persona
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Carissimi,
Stavo rileggendo il Decreto per la Fase 2 a partire dal 4 maggio. Onestamente non riesco a capire come si possa svolgere un appuntamento di vendita su un immobile , visto che il testo del decreto specifica che sono consenti spostamenti solo " per comprovate ragioni di lavoro".
Mi chiedo come un cliente interessato a visionare un appartamento , possa giustificare il suo spostamento come " comprovata ragione di lavoro "
Voi cosa ne pensate?
Non ho letto tutte le risposte, sono tantissime, forse la mia è un doppione, Più fonti autorevoli consigliano di accettare appuntamenti per visite agli immobili (salvo più precise disposioni future), ma di inviare in forma scritta (mail, whatsapp) un promemoria che reciti più o meno così "ricordiamo che per il vigente DPCM è consentito uscire di casa per...... e necessità e che tale condizione deve essere autocertificata in caso di controllo da parte delle autorità".
Questo perchè esiste la possibilità di una necessità (sfratto, separazione, ho già venduto) che comunque non è urgenza, ma necessità appunto. Noi non possiamo chiedere quale sia la neccssità per privacy e comunque potrebbero mentirci, non essendo autorità la semplice richiesta sarebbe assurda, ma possiamo comportarci da professioisti ricordando loro la nomativa. Poi se infrangono la legge essendone consapevoli noi davvero non potevamo fare di meglio. Possibile anche che ricevuto il promemoria qualcuno disdica.
 
U

Utente Cancellato 80117

Ospite
Il vero nocciolo della questione è uno solo, nel 3000 non si può pensare che il cliente visiti un immobile per "passatempo" o per "gioco" si presuppone che un annuncio dettagliato e fornito di completa documentazione fotografica dovrebbe fare da "filtro" ed il cliente deve venire alla sua SACROSANTA visita immobiliare al 90% preparato e consapevole su quello che dovrà SACROSANTAMENTE visionare.

Il nostro lavoro deve cambiare in meglio e deve essere SMARTIZZATO E SEMPLIFICATO il più possibile, una volta mi sono già espresso in merito a questo argomento ma sono stato quasi "insultato" e visto come un "alieno".
La gente vuole da noi un prodotto di qualità e finito, come un abito sartoriale, basta con le storielle del tipo "il cliente ha sempre ragione " o peggio " il cliente pagando matura il diritto di fare e dire quello che vuole" , sono tutte ****at***, io non sono un ipocrita e la penso così, se il nostro lavoro non viene ISTITUZIONALIZZATO saremmo sempre indietro rispetto ad altre figure professionali.
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Il vero nocciolo della questione è uno solo, nel 3000 non si può pensare che il cliente visiti un immobile per "passatempo" o per "gioco" si presuppone che un annuncio dettagliato e fornito di completa documentazione fotografica dovrebbe fare da "filtro" ed il cliente deve venire alla sua SACROSANTA visita immobiliare al 90% preparato e consapevole su quello che dovrà SACROSANTAMENTE visionare.

Il nostro lavoro deve cambiare in meglio e deve essere SMARTIZZATO E SEMPLIFICATO il più possibile, una volta mi sono già espresso in merito a questo argomento ma sono stato quasi "insultato" e visto come un "alieno".
La gente vuole da noi un prodotto di qualità e finito, come un abito sartoriale, basta con le storielle del tipo "il cliente ha sempre ragione " o peggio " il cliente pagando matura il diritto di fare e dire quello che vuole" , sono tutte ****at***, io non sono un ipocrita e la penso così, se il nostro lavoro non viene ISTITUZIONALIZZATO saremmo sempre indietro rispetto ad altre figure professionali.
Sta a vedere, invece, che ci sarà che va a vedere case in zone turistiche per avere l autorizzazione a recarsi al lago al mare o in città...il problema non è la norma ne quanto bene sono fatte le foto. Il problema sono le persone...non tutte...ma visto il contesto del post sarà così
 
U

Utente Cancellato 80117

Ospite
Sta a vedere, invece, che ci sarà che va a vedere case in zone turistiche per avere l autorizzazione a recarsi al lago al mare o in città...il problema non è la norma ne quanto bene sono fatte le foto. Il problema sono le persone...non tutte...ma visto il contesto del post sarà così


quella si chiama inciviltà , e li noi possiamo fare ben poco !
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
non si può pensare che il cliente visiti un immobile per "passatempo" o per "gioco" si presuppone che un annuncio dettagliato e fornito di completa documentazione fotografica dovrebbe fare da "filtro" ed il cliente deve venire alla sua SACROSANTA visita immobiliare al 90% preparato e consapevole su quello che dovrà SACROSANTAMENTE visionare.
E se viene non abbastanza preparato, cosa fai ?
Gli impedisci la visita ?
Il nostro lavoro deve cambiare in meglio e deve essere SMARTIZZATO E SEMPLIFICATO il più possibile
A me , da ex, non sembra un lavoro complicato; impegnativo si, complicato non proprio.
La semplificazione va bene sul fronte strumenti di gestione e comunicazione , ma se non fai vedere le case a chi le cerca, non vendi.
La gente vuole da noi un prodotto di qualità e finito, come un abito sartoriale
Secondo me il cliente vuole il prodotto "fammi comprare la casa in tranquillità".
Il cliente non ha sempre ragione, ma va trattato con educazione, competenza e autorevolezza.
E se non è rispettoso, prende la porta ed è pregato di non farsi più vedere.
 

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