mylen

Nuovo Iscritto
Vorrei cortesemente avere informazioni precise sulla pratica da svolgere con il Comune per ottenere l'assegnazione di un suolo sul quale sorge un fabbricato di mia proprietà. Mi hanno parlato di causa per uso-capione ma essendo erede non so se viene interrotta. Mi hanno suggerito di far emettere una sentenza dal giudice per definire gli eredi assegnatari. Chi mi sa dire qualcosa di valido, veloce e non costosissimo?
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
L'usucapione nei confronti di un ente pubblico non è ammissibile (se non ho preso una cantonata mi ricordo così).
L'unica strada percorribile è quella di acquistare il terreno, ma sei sicura che non fosse già di vostra proprietà ma mai volturato in Catasto? Hai fatto le visure in conservatoria? Non è che il Comune avev aconcesso un diritto di superficie e ora basta chiederne il riscatto?
Mi sembra strano che qualcuno costruisca un fabbricato su un terreno di cui non ha la disponibilità
 

mylen

Nuovo Iscritto
Gent.mo Robeto sembra strano anche a me ma siamo in Italia e nemmeno tre avvocati e due notai hanno saputo darmi una risposta precisa. Mi suggeriscono invece di rivolgermi al Difensore Civico prima, e al Giudice dopo.
Comunque sia, in conservatoria vi è solo un atto di vendita da parte di mia madre al fratello di una grotta (sulla quale hanno poi eretto il fabbricato), atto che contiene una particella identificativa inesistente (tanto per non farci mancare nulla) e anche su questo fronte non sappiamo come comportarci.Per l'immobile vi è un accatastamento a superficie zero. Tra l'altro vi hanno inclusa anche la vecchia grotta sottostante. Che pasticcio. Grazie per l'aiuto.
 

akaihp

Membro Attivo
Professionista
Gent.mo Robeto sembra strano anche a me ma siamo in Italia e nemmeno tre avvocati e due notai hanno saputo darmi una risposta precisa. Mi suggeriscono invece di rivolgermi al Difensore Civico prima, e al Giudice dopo.

Se tre avvocati e due notai non sanno che fare dopo aver valutato tutta la documentazione, dubito che su questo forum e senza conoscere esattamente la questione qualcuno saprà aiutarti.

Il fabbricato è abusivo o regolarmente assentito?
In caso affermativo, hai copia della pratica edilizia? Che c'è scritto?
Perchè non si può costruire senza titolo e soprattutto denza diritto di superficie. Su quegli atti ci dovrebbe essere un indizio.
 

Umberto Del Vesco

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Credo che tu debba prima fare una ricostruzione "storica", andando indietro nel tempo, sai spesso i Notai ti fanno una visura informatizzata, perchè un indagine accurata e "manuale" porta via molto tempo e non costa poco, e dato che chiedi anche che la cosa sia veloce e non costisissima, direi che puoi iniziare a farla tu, quindi reperire tutte le informazioni su come è pervenuto il bene, bisogna parlare con i parenti più anziani e con i confinanti della casa o del terreno (e questi, i confinanti, a volte sanno cose che voi umani....), e da li capire chi ha costruito, in che anno, di chi era il terreno ecc.ecc. lo sò può sembrare lungo e laborioso, e lo è, ma è anche divertente fare lo Sherlock Holmes...
Umberto
 

elio lucarini

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
sono stati dati tutti consigli ottimi, comunque il proprietario del terreno è anche proprietario della casa, se non riesci a dimostrare il contrario la tua casa è del comune percui non solo il terreno devi acquistare ma anche la casa.
saluti e aguri
 

mylen

Nuovo Iscritto
Ringrazio tutti per le informazioni e i suggerimenti. Si, so che "il fai da te" produce risultati davvero buoni.Ho iniziato a ricostruire la pratica dal 1940, anno in cui il mio bisnonno fece la prima domanda di acquisto del suolo soprastante la grotta ( in pratica il tetto) perchè essendo circondato da tutte le parti da area che si credeva comunale (invece era demaniale; il comune la riscattò negli anni 60) gli avevano suggerito di inoltrare la richiesta pe verificarne la legittima proprietà. Aveva acquistato la grotta nel 1920 e non si era mai posto il problema se il tetto fosse suo o meno. Il tetto, essendo una superficie piatta si prestava bene per l'eventuale erezione di un fabbricato.Siccome il Comune non poteva cedere ciò che non era suo ha tergiversato fino al 1965, anno in cui la figlia, mia nonna ha cominciato ad edificare su quella superficie mai assegnata. Fu ovviamente intimata a non procedere con i lavori e invitata a recarsi in Comune per regolarizzare la situazione. Passarono altri anni (la burocrazia in certi posti regna più sovrana che in altri) e il figlio di mia nonna (fratello di mia madre) continuò ad edificare con il supporto del compiacente Sindaco del paese il quale, in cambio di favori politici prometteva che l'avrebbe aiutato a sanare il tutto. Così fu. Nel 1989 infatti l'immobile venne accatastato tramite il pagamento di una bella somma (sette milioni delle vecchie lire) a nome di mio zio e del Comune, ciascuno con i propri diritti. Questo perchè si accorsero alla buon'ora che nonostante le domande e una bozza di delibera consiliare, la superficie non fu mai assegnata. Nel 1994 in seguito ad un grave incidente stradale mio zio, la moglie, e i due ragazzi morirono. Stabilita la commorienza, secondo la legge ciscun ramo della famiglia eredita ciò che gli spetta. Troppo facile? Si, e la telenovela continua. Io, che rappresento mia madre perchè anziana, mi sono recata nel Comune a chiedere spiegazioni sul da farsi e il nuovo Sindaco tanto gentile e disponobile mi disse che a breve avrebbe riunito la giunta per far deliberare la vendita del suolo. Lo fece l'anno scorso ma nel dispositivo della delibera non mise il nome degli eredi ma la solo dicitura "gli eredi aventi diritto". Quando mi presentai dal Notaio contenta come un grillo, per fare l'atto di trasferimento mi rispose che non era possibile perchè senza i nominativi gli eredi da parte della moglie di mio zio (i quali reclamano la comunione dei beni. Sull'immobile forse, ma sulla superficie come possono intevenire se non hanno nulla a che fare non la mia famiglia? ) avrebbero fatto opposizione e lui di grane non ne voleva. Mi suggerì di chiedere nuovamente al Comune la modifica del dispositivo della delibera inserendo i nominativi degli eredi e di tornare per la stipula.
Il Comune, evidentemente, pressato dagli eredi da parte della moglie di mio zio, mi rispose che per modificare il dispositivo voleva una sentenza da parte di un GIudice. Così da buon Ponzio Pilato se ne è lavato le mani, in attesa di un imposizione legale. Ora, alla luce di questi fatti, devo (io abito ad Acqui Terme) scendere al paese lontano mille chilometri per: 1) recarmi dall'avvocato e procedere per arrivare al giudice. 2) Verificare da un notaio il come mai l'atto della grotta, che mia mamma aveva nel frattempo ereditato e, successivamente venduto (1976) al fratello affinchè ci costruisse sopra ha una particella catastale inesistente e, se in questo caso si potesse annullare l'atto. Insomma, per dirla in parole tutt'altro che oxfordiane "un gran casino". Non è una questione di interessi, si sa che quando le cose non sono "cristalline" è già tanto che si sistemino al meglio. Quello che mi fa "strano" è che nessuno si sia preso a cuore questo caso che è di per se davvero anomalo. Avevo intenzione di scrivere all'indignato speciale. Ma sono già indignata abbastanza di mio.(((-: Ancora un grazie a tutti.So che non è facile riassumere tanti anni di storia in breve, e so che è ancor più difficile capire e dare suggerimenti
 

Umberto Del Vesco

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Chiedo scusa, ma quando dici
"Nel 1989 infatti l'immobile venne accatastato tramite il pagamento di una bella somma (sette milioni delle vecchie lire) a nome di mio zio e del Comune, ciascuno con i propri diritti."
intendi dire che è stata presentata una pratica di condono (quello del 85, per intenderci) ?
e quando dici:
" ciascuno per i propri diritti"
intendi dire che il Comune ha costituito un diritto di superficie ?
saluti Umberto
 

mylen

Nuovo Iscritto
Si,gent.mo Umberto è stata presentata una pratica di condono, credo sia quello a cui ti riferisci tu, così poterono finalmente accatastare l'immobile nel 1989. Per quanto riguarda il "ciascuno per i propri diritti" non so esattamente che cosa si intenda.So che quando hanno accatastato l'immobile soprastante la cantina, hanno accatastato anche la medesima e ho letto la dicitura "a superficie zero".Possibile?Anche questa è una cosa che non mi è chiara. Forse perchè la particella menzionata nell'atto di acquisto da parte di mio zio è risultata essere inesistente.Ma in quel caso non bisognava prima annullare l'atto stesso? In pratica ci ritroviamo con una storia lunga 90 anni da ricostruire, un cantina a superficie zero, il tetto della stessa da comprare, la casa da tutelare, un bel pasticcio non trovi?Il Comune vuole una sentenza di un giudice perchè nemmeno il parere pro-veritate del mio notaio è stato sufficiente.Se, per favore , mi sai dire che cosa si intende per diritto di superficie e dove posso reperire informazioni in tal senso, mi fai davvero cosa gradita.Lunedì nel primo pomeriggio ho appuntamento con un notaio nuovo. Siccome devo farmi fare una procura da mia madre, colgo l'occasione per chiedergli cosa ne pensa di tutto ciò.Ciao e grazie.
 

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