buongiorno a tutti,
sono comproprietaria con 4 fratelli di un alloggio ricevuto in eredità anni fa dai genitori e in questo alloggio io vivo con la mia famiglia da più di vent'anni, pagando un affitto variabile nel tempo.
Ora uno dei fratelli chiede di mettere in vendita l'alloggio per realizzare la sua quota e risolvere così dei suoi problemi economici.
1) mi domando se (a parte la risposta fraterna che mette i bisogni di ciascuno avanti alla nuda prescrizione legale) è legalmente legittima questa sua richiesta?
2) stiamo cercando di trovare un accordo al proposito, con l'acquisto da parte mia della quota di mio fratello e in seguito, appena sarò in grado, di quelle degli altri. Abbiamo però un po' di difficoltà a concordare sul prezzo dell'alloggio, pur avendo precedentemente stabilito che il prezzo sarebbe stato la risultante della media tra 3 valutazioni fatte da agenzie immobiliari. Delle 3 valutazioni, abbastanza simili, due sono state eseguite da agenzie indicate dai miei fratelli, e sono risultate le più basse, e una da una agenzia proposta da me, che è risultata la più alta. Ora i fratelli sono rimasti delusi perchè avevano aspettative più alte e di conseguenza hanno posto dubbi sulla correttezza delle valutazioni: si rischia quindi di innescare un contenzioso che non desideriamo. Come uscirne? Tenedo duro sulla media delle valutazioni, come da intesa precedentemente accettata da tutti, prima delle valutazioni; o, come propone qualcuno, richiedere ad un'altra agenzia una ulteriore valutazione? o come propone un altro, chiamando un "esperto/mediatore/consulente/amico" a dirimere la matassa con un parere esterno? E in questo caso che tipo di figura professionale potrebbe essere o che tipo di competenze dovrebbe avere?
Vi ringrazio se vorrete aiutarmi con qualche consiglio
PM
sono comproprietaria con 4 fratelli di un alloggio ricevuto in eredità anni fa dai genitori e in questo alloggio io vivo con la mia famiglia da più di vent'anni, pagando un affitto variabile nel tempo.
Ora uno dei fratelli chiede di mettere in vendita l'alloggio per realizzare la sua quota e risolvere così dei suoi problemi economici.
1) mi domando se (a parte la risposta fraterna che mette i bisogni di ciascuno avanti alla nuda prescrizione legale) è legalmente legittima questa sua richiesta?
2) stiamo cercando di trovare un accordo al proposito, con l'acquisto da parte mia della quota di mio fratello e in seguito, appena sarò in grado, di quelle degli altri. Abbiamo però un po' di difficoltà a concordare sul prezzo dell'alloggio, pur avendo precedentemente stabilito che il prezzo sarebbe stato la risultante della media tra 3 valutazioni fatte da agenzie immobiliari. Delle 3 valutazioni, abbastanza simili, due sono state eseguite da agenzie indicate dai miei fratelli, e sono risultate le più basse, e una da una agenzia proposta da me, che è risultata la più alta. Ora i fratelli sono rimasti delusi perchè avevano aspettative più alte e di conseguenza hanno posto dubbi sulla correttezza delle valutazioni: si rischia quindi di innescare un contenzioso che non desideriamo. Come uscirne? Tenedo duro sulla media delle valutazioni, come da intesa precedentemente accettata da tutti, prima delle valutazioni; o, come propone qualcuno, richiedere ad un'altra agenzia una ulteriore valutazione? o come propone un altro, chiamando un "esperto/mediatore/consulente/amico" a dirimere la matassa con un parere esterno? E in questo caso che tipo di figura professionale potrebbe essere o che tipo di competenze dovrebbe avere?
Vi ringrazio se vorrete aiutarmi con qualche consiglio
PM