Gentile donzella Beatrice,
cercherò - secondo il mio personale punto di vista - di rappresentarti le possibili conseguenze delle ipotesi di soluzione proposte, quelle chiamiamole di "riconoscimento di comproprietà (in tre modi diversi)" di cui al mio post n.11 e quella, ad es., del "riconoscimento di debito" (cfr. post n.19).
Userò - e me ne scuso fin d'ora con te - il paradosso, ossia esponendoti quel che potrebbe succedere se le cose fra voi due dovessero, in denegatissima ipotesi ,volgere al peggio.
1. ipotesi
l'immobile è intestato a te, come pure il mutuo bancario.
Lui, il tuo bello (un nome a caso, Dante) ti ha aiutato nell'acquisto, ma non risulta nei pubblici registri perchè avete preferito così per i vari motivi sopra esposti.
Tu - per chiarezza dei vs. rapporti, rispetto della verità ed amore nei suoi confronti - hai riconosciuto con un atto fra le parti che lui è comproprietario della casa per un mezzo, un terzo, quel che volete.
Ti sei confrontata - prima con Dante e - poi - col notaio - ed avete valutato di utilizzare una delle 3 (tre) formule di cui al mio precedente post n.11, oppure qualche altra migliorativa consigliata dal notaro .
Passa il tempo, il mutuo è ancora ben lungi dall'essere saldato, pende ancora l'ipoteca della banca.....e (non sarà mai, ma - abbiamo detto che è un paradosso - può succedere) ...voi due litigate alla grande fino a decidere di separarvi.
Dante ha un amico avvocato, sempre un nome a caso, tal Virgilio, noto esperto in cause di separazione. Dante va dall'avv. Virgilio, sventolando il documento di riconoscimento della comproprietà, e questo gli dice: lascia perdere, non ce ne facciamo nulla, perchè la casa è ipotecata, bloccata per altri XX anni, mancano un sacco di rate alla scadenza, poi ...hai tre figli, uno arrivato da poco, la casa sarà assegnata a Beatrice fino - a dir poco - al 25 anno di età del più piccolo/a e, comunque, finchè questo non riuscirà a diventare autonomo. Sta bravo, paga il mantenimento e continua a pagare le rate perchè ,altrimenti, oltre a perdere il valore della casa (da vendere un domani), ti aumenteranno anche l'assegno di mantenimento.
2. ipotesi
stessa situazione, ma con la variante "sostanziale" che - anzichè un atto di riconoscimento del suo diritto di comproprietà - hai sottoscritto, a favore di Dante, un atto di riconoscimento di debito.
Litigate, vi separate, Dante va dall'azzeccagarbugli Virgilio e questi - sventolando il tuo riconoscimento di debito in Tribunale - ottiene un bel decreto ingiuntivo, magari anche provvisoriamente esecutivo perchè tu l'avevi scritto con tutto il miele possibile dell' amore.
L'avv. Virgilio, da quel filibustiere che è, non ti ipoteca o pignora la casa perchè c'è già il mutuo bancario, ancora per tanto tempo, e sa benissimo che - in sede di separazione - la casa sarà assegnata a te con i tre figlioli.
L'avv. Virgilio, invece, col decreto ingiuntivo ti pignora il conto corrente personale, parte dello stipendio e l'auto a te intestata.
A quel punto, scesa o ,meglio, caduta in un battibaleno dagli astri del paradiso ai gironi dell'inferno perchè sei "bloccata", tu, Beatrice, dovrai accettare di transigere su tutto per liberarti - subito - dai blocchi del pignoramento.
Non succederà mai, ma è bene tenerne conto.
Confrontatevi col notaro.
Auguri e buona fortuna
NB. la somma non potrà essere considerata come data in donazione perchè Dante è buono,ma non è ancora completamente "mona" (oltre all'aiuto economico anche la donazione??) e, soprattutto, perchè ciò non sarebbe nelle corde di Beatrice.