C
Centomini
Ospite
Salve a tutti,
al solito, da privato (e quindi non da professionista, ma proprietario-venditore di 2 case) vi dico (ancora) la mia:
il punto centrale secondo me è che dalle vostre risposte io (venditore) colgo questo: il proprietario è un babbeo, che non conosce la realtà, quindi dobbiamo trovare il modo di fargli entrare in quella zucca vuota che il prezzo che vuole non è realistico.
Mi pare di cogliere due strategie: gli dico che può scordarsi di vendere la casa e quel prezzo e lo mando a quel paese (magari non direttamente ma sicuramente lo penso);
altrimenti, mi armo di santa pazienza e gli spiego come stanno le cose, ma intanto mi prendo il mandato anche ad un prezzo di vendita troppo alto.
Bene, ho semplificato e ho banalizato ma secondo me questi due sistemi sono i più frequenti e sono entrambi fallimentari.
Perchè?
Perchè l'agente immobiliare non si pone come alleato del venditore ma in contrapposizione, come uno che deve "usare" il bene (la casa) dell'altro per guadagnarci e in sostanza non gliene frega niente del cliente, anzi, diciamo che lo ritiene, nel caso migliore, un poveraccio a cui non è neppure il caso di spiegare le cose e parlare apertamente. Invece è il caso di trovare mezzi indiretti e operare una convinzione lenta e "laterale" che "fiacca" il venditore in modo da portarlo piano piano alle condizioni che l'AI ritiene giuste.
Qui sta l'errore: venditore e AI non dovrebbero essere contrapposti ma lavorare dalla stessa parte. Dalle vostre risposte non si coglie questo. Si coglie: col proprietario meno ci parlo e meno rompe le scatole, meglio è.
Ma la casa è sua! il proprietario chiama l'agenzia non per farsi insegnare a vivere ma perchè lo aiuti a vendere la casa. Se io vado in un negozio e voglio comprare un gelato e lo voglio comprare ad un prezzo più basso di quanto costa, non è che il negoziante mi dice: "intanto la prenda, poi discutiamo il prezzo". Le condizioni dello scambio sono chiare. Se una delle parti non accetta, finisce lì.
Come più volte ho fatto su questo forum, io inveterei gli AI a rendersi conto che dato il mercato in crisi, dato la crescente diffusione dei portali gratuiti fra privati, ecc. l'unica via per le agenzie immobiliari di sopravvivere dignitosamente è allearsi con i venditori.
Sotto casa mia c'era una agenzia di viaggi molto conosciuta. Lavorava molto fino a 5 anni fa. Ha chiuso. Dopo almeno 2 anni in cui non aveva nessun cliente.
Visto che posso prenotarmi qualsiasi viaggio, vacanza, servizio collaterale (macchina in affitto, visita al museo, ecc.) attraverso un portale tipo expedia che mi confronta tutte le offerte mondiali, perchè devo andare all'agenzia? dove faccio la fila, mi propongono 3-4 soluzioni e basta?
Avrei continuato ad andare all'agenzia se questa mi avesse proposto servizi in più, e mi avesse fatto sentire che ci teneva alla mia vacanza, non che voleva farmi i bliglietti unicamente perchè ci prendeva la commissione. Allo stesso modo, se l'AI mi dà l'impressione che mi giudica un deficiente e che la casa che io ho comprato con 40 anni di mutuo per lui non ha valore, ma è una di 100 e se non collabora con me, meglio, perchè gli sto anche un po' sul c**, bè forse il mandato non glielo do.
Voglio dire, che in questo momento di mercato l'unica speranza la collaborazione onesta e diretta (non strategica ma esplicita) fra professionista e cliente. Altrimenti... si chiude. Punto.
Scusate il post lunghissimo.
Saluti
Luca
1) Il proprietario mediamente conosce il mercato, ma converrai che molti non riescano in maniera obiettiva, distaccata e ottimizzata a formulare una cifra da chiedere coerente: io ad esempio, non faccio nessuna strategia, consiglio e se il mio consiglio non è seguito, sarà il tempo a decidere chi avrà capito meglio la realtà.
2) Scusa la franchezza, ma se confondi la mediazione d'affari con i servizi terziari di agenzia (agenzia di viaggi), ti consiglio andare a studiare un po'. Secondo quello che pensi, non servirebbe neanche pagare 5.000 €/mese un manager, tanto basta un buon ragioniere da 1300/mese . Rifletti è lo stesso identico scenario.
3) Tu confondi l'informare e la collaborazione con i clienti (non solo il proprietario, siamo mediatori, non mandatari), con il farsi sentir dire quello che si vuole, ovvero l'esatto contrario. Giustappunto stamane, ho appena consigliato ad un mio cliente di non mettere sul mercato l'immobile e di lasciar perdere il suo piano (e chiedeva un prezzo giusto, lo avrei venduto subito!) perché voleva acquistarne un'altro facilmente affittabile e con l'affitto pagarci il mutuo di un'altro che avrebbe dovuto comprare per sua figlia; al che, gli ho detto che il giochino non funziona e una volta che gli ho fatto l'analisi, facendogli vedere i numeri che non tornano, mi ha ringraziato.
Questa io la chiamo collaborazione, io gli ho venduto a titolo gratuito un'informazione che molto probabilmente gli ha salvato "economicamente" la vita, lui in cambio mi terrà in considerazione come meriti professionali per se o per altri; non il farsi dire che tanto un pollo si trova ed esser contenti che il mediatore farà il gioco del proprietario in ottica partigiana (MAI) e diffida da chi ti vende sogni (e non solide realtà ).
Fine.
Comunque, studia.
F