Buonasera a tutti, sono qui per esporvi una mia esperienza negativa e per chiedervi consigli in merito.
Stavo (ed ora sto) gestendo un immobile nella mia zona che proponevo a 280.000, arriva una proposta a 240.000 vincolata al mutuo che io sottopongo ai proprietari. Questi accettano ed è tutto ok, siamo ad agosto 2014.
La proposta per sommi capi era la seguente:
- prezzo 240.000
- caparra 5.000 allegata alla proposta
- all'accettazione del mutuo compromesso di 20.000
- atto entro 30 novembre 2014
- proposta vincolata all'accettazione di mutuo per 60 gg dall'accettazione della stessa.
Verso la metà di settembre arriva la tanto agoniata accettazione del mutuo da parte della istituto prescelto dai proponenti ed ecco che paradossalmente cominciano i problemi. I proponenti, in un incontro fatto con me ed il proprietario, chiedono se fosse possibile non fare il compromesso per vari motivi e portare il saldo prezzo per intero in atto.
Personalmente ho avuto subito una sgradevole sensazione, ovvero mi è da subito sembrato che stessero tergiversando......
Naturalmente io mi sono opposto a questa soluzione mentre il proprietario, intenerito da alcuni discorsi, si è dimostrato disponibile. In buona sostanza si salta il compromesso.
So benissimo di aver sbagliato, non mi era mai capitato di fare un errore così banale ma è "tutta arte che entra" purtroppo.....
Ovviamente insieme al compromesso sarebbero saltate anche le provvigioni e sinceramente in quel momento mi avrebbero fatto mancanza. Parlo con i proponenti spiegandogli che comunque avrebbero dovuto saldare le mie spettanze e loro senza batter ciglio eseguono.....strano anche questo....
Tra me e me penso che sarebbero dei pazzi a questo punto a rinunciare a caparra+provvigioni e aspetto fiducioso l'avvicinarsi del rogito.
Arrivati sotto data tentano di scavalcarmi (pensando che una volta pagato mi sarei fatto da parte....ma non è così...) e vanno a disturbare il proprietario a casa chiedendogli di poter spostare l'atto di 15 gg.
Il proprietario mi chiama immediatamente spiegandomi l'accaduto ma dicendomi che comunque i 15 gg , solo verbalmente, glieli aveva accordati.
Vi evito le successive 1000 chiamate dove non si facevano trovare e vado al punto. In buona sostanza gli mancavano 40.000 per arrivare al prezzo (???????) e proponevano di pagarli nei modi più disparati, dalle cambiali in giù.....
Al proprietario non interessava nulla di tutto questo per cui ha deciso di bloccarla li. Volevo sapere quali passi secondo voi dovrei fare ora, immagino di dover mandare una raccomandata dove si specifica che dal 30 novembre siamo tutti liberi o simili data l'inadempienza della parte proponente.
Avete esperienze un merito?
grazie
Stavo (ed ora sto) gestendo un immobile nella mia zona che proponevo a 280.000, arriva una proposta a 240.000 vincolata al mutuo che io sottopongo ai proprietari. Questi accettano ed è tutto ok, siamo ad agosto 2014.
La proposta per sommi capi era la seguente:
- prezzo 240.000
- caparra 5.000 allegata alla proposta
- all'accettazione del mutuo compromesso di 20.000
- atto entro 30 novembre 2014
- proposta vincolata all'accettazione di mutuo per 60 gg dall'accettazione della stessa.
Verso la metà di settembre arriva la tanto agoniata accettazione del mutuo da parte della istituto prescelto dai proponenti ed ecco che paradossalmente cominciano i problemi. I proponenti, in un incontro fatto con me ed il proprietario, chiedono se fosse possibile non fare il compromesso per vari motivi e portare il saldo prezzo per intero in atto.
Personalmente ho avuto subito una sgradevole sensazione, ovvero mi è da subito sembrato che stessero tergiversando......
Naturalmente io mi sono opposto a questa soluzione mentre il proprietario, intenerito da alcuni discorsi, si è dimostrato disponibile. In buona sostanza si salta il compromesso.
So benissimo di aver sbagliato, non mi era mai capitato di fare un errore così banale ma è "tutta arte che entra" purtroppo.....
Ovviamente insieme al compromesso sarebbero saltate anche le provvigioni e sinceramente in quel momento mi avrebbero fatto mancanza. Parlo con i proponenti spiegandogli che comunque avrebbero dovuto saldare le mie spettanze e loro senza batter ciglio eseguono.....strano anche questo....
Tra me e me penso che sarebbero dei pazzi a questo punto a rinunciare a caparra+provvigioni e aspetto fiducioso l'avvicinarsi del rogito.
Arrivati sotto data tentano di scavalcarmi (pensando che una volta pagato mi sarei fatto da parte....ma non è così...) e vanno a disturbare il proprietario a casa chiedendogli di poter spostare l'atto di 15 gg.
Il proprietario mi chiama immediatamente spiegandomi l'accaduto ma dicendomi che comunque i 15 gg , solo verbalmente, glieli aveva accordati.
Vi evito le successive 1000 chiamate dove non si facevano trovare e vado al punto. In buona sostanza gli mancavano 40.000 per arrivare al prezzo (???????) e proponevano di pagarli nei modi più disparati, dalle cambiali in giù.....
Al proprietario non interessava nulla di tutto questo per cui ha deciso di bloccarla li. Volevo sapere quali passi secondo voi dovrei fare ora, immagino di dover mandare una raccomandata dove si specifica che dal 30 novembre siamo tutti liberi o simili data l'inadempienza della parte proponente.
Avete esperienze un merito?
grazie