Però sarebbe BENE raccontare tutta la "storia".In linea generale il contratto "notarile" definitivo supera il "preliminare"
Ad esempio, se io scrivo un prezzo di 100.000,00 sul preliminare e sul rogito riporto un prezzo complessivo scontato di 95.000,00, dopo il rogito il venditore non potrà richiedere la differenza rispetto alla somma pattuita nel preliminare.
E poiché un preliminare ha il compito di condurre le parti alla sottoscrizione dell'atto notarile di compravendita, tutte le sue obbligazioni si esauriscono nel momento in cui si sottoscriva il contratto definitivo.
Per questo è essenziale che le obbligazioni ancora non adempiute al momento della sottoscrizione del definitivo vengano su di esso riprodotte.
Resta fermo che il contratto preliminare può essere comunque utilizzato per interpretare in sede giudiziaria l'esatta volontà delle parti che non dovesse essere sufficientemente chiarita dal contratto definitivo.
Quando poi un immobile risulti in cattivo stato di manutenzione è bene segnalarlo in atto per evitare ogni possibile problema di cattiva interpretazione, soprattutto da parte di legali pronti ad innescare un contenzioso al primo appiglio rinvenibile.
Se siamo passati da 100k a 95k, sarebbe opportuno indicare da qualche parte il motivo (semplice sconto? Per questa o quest'altra cosa? Magari se non si volesse "inquinare" il rogito di queste cose, si mette per iscritto e si tiene da parte insieme al preliminare...).