Il caso è questo: appartamento degli anni '70, ricevuto in eredità, in possesso del certificato di abitabilità. Nessuna difformità catastale. Il giorno del rogito il venditore si presenta con la convocazione dell'amministratore condominiale, che all'ordine del giorno inserisce: pratica per le difformità catastali condominiali.
In pratica, un geometra incaricato della ristrutturazione di un altro immobile nel medesimo condominio ha fatto anche i rilievi del vano scala, accorgendosi di una difformità rispetto al progetto di alcuni centimetri. (adoro i geometri che spaziano....).
Ora, se tutto va bene, la sistemazione della faccenda richiederà almeno 3 mesi.
Il Notaio dice che così non può rogitare.
E' vero?
Il venditore è responsabile anche di queste difformità, anche quando la buona fede è evidente?
(ah, in questo caso tutte le parti avevavo avuto in precedenza contatti con l'amministratore, che nulla ha detto a nessuno, evidentemente essendo all'oscuro anche lui).
Grazie, e scusate se l'ho fatta un pò lunga, ma ci tenevo a essere precisa come il geometra....
In pratica, un geometra incaricato della ristrutturazione di un altro immobile nel medesimo condominio ha fatto anche i rilievi del vano scala, accorgendosi di una difformità rispetto al progetto di alcuni centimetri. (adoro i geometri che spaziano....).
Ora, se tutto va bene, la sistemazione della faccenda richiederà almeno 3 mesi.
Il Notaio dice che così non può rogitare.
E' vero?
Il venditore è responsabile anche di queste difformità, anche quando la buona fede è evidente?
(ah, in questo caso tutte le parti avevavo avuto in precedenza contatti con l'amministratore, che nulla ha detto a nessuno, evidentemente essendo all'oscuro anche lui).
Grazie, e scusate se l'ho fatta un pò lunga, ma ci tenevo a essere precisa come il geometra....