Buongiorno, riporto qui e approfondisco un dubbio su una casa di cui sto valutando l'acquisto.
Siamo a Roma, Casa di un ente (Ina Casa per i dipendenti delle poste), anno di costruzione prima del 1967 (presunto, poi vi spiego perché), palazzine in cemento armato.
Praticamente a causa di un disguido tra vari enti amministrativi, nel 1959 il complesso di cui fa parte la palazzina ottenne il permesso da parte del COmune di Roma, ma poi non venne prodotto il titolo abilitativo, ovvero la licenza edilizia.
Nonostante questo il complesso fu costruito e a partire dalla costruzione iniziò tutto un carteggio tra comune, Ina casa, ed altri enti fino ad arrivare al Ministero dei lavori pubblici. Alla fine questo Ministero si pronunciò attraverso una lettera che dichiara "legittimo il complesso" e il Comune ha recepito.. Tuttavia non è mai stata prodotta la Licenza edilizia, perché il carteggio si è concluso nel 1990.
Guardando le carte del proprietario ho trovato una lettera del 1985 in cui l'amministratore:
1) Cita una richiesta di abitabilità (che non ho capito se ha ricevuto risposta o è stata negata)
2) invitava ogni condòmino ad approfittare della legge 47/1985 presumo io (la lettera non si capisce bene) per ottenere un condono al fine di avere un titolo edilizio iniziale ufficiale.. Della serie " non c'è la licenza, allora la casa facciamola condonare"
In tutto questo l'amministratore (persona anziana e non proprio tecnica) dice che non c'è il progetto e le ditte che hanno fatto la ricerca per i bonus edilizi (sempre a detta dell'amministratore) non hanno potuto procedere data la situazione nebulosa..
In tutto ciò ovviamente le case si sono compravendute (ne avevo vista anche un'altra che mi è sfuggita proprio perché io mi pongo questi problemi.. ) con la formula ante 67, e chissèvvisto s'è visto, anche se (sempre a detta dell'amministratore) nel caso di una compravendita, è stato necessario fare una perizia giurata al tribunale...
Che dite? E' una gran sòla? Se faccio una ristrutturazione interna posso comunque usufruire dei bonus fiscali?
Grazie mille..
Siamo a Roma, Casa di un ente (Ina Casa per i dipendenti delle poste), anno di costruzione prima del 1967 (presunto, poi vi spiego perché), palazzine in cemento armato.
Praticamente a causa di un disguido tra vari enti amministrativi, nel 1959 il complesso di cui fa parte la palazzina ottenne il permesso da parte del COmune di Roma, ma poi non venne prodotto il titolo abilitativo, ovvero la licenza edilizia.
Nonostante questo il complesso fu costruito e a partire dalla costruzione iniziò tutto un carteggio tra comune, Ina casa, ed altri enti fino ad arrivare al Ministero dei lavori pubblici. Alla fine questo Ministero si pronunciò attraverso una lettera che dichiara "legittimo il complesso" e il Comune ha recepito.. Tuttavia non è mai stata prodotta la Licenza edilizia, perché il carteggio si è concluso nel 1990.
Guardando le carte del proprietario ho trovato una lettera del 1985 in cui l'amministratore:
1) Cita una richiesta di abitabilità (che non ho capito se ha ricevuto risposta o è stata negata)
2) invitava ogni condòmino ad approfittare della legge 47/1985 presumo io (la lettera non si capisce bene) per ottenere un condono al fine di avere un titolo edilizio iniziale ufficiale.. Della serie " non c'è la licenza, allora la casa facciamola condonare"
In tutto questo l'amministratore (persona anziana e non proprio tecnica) dice che non c'è il progetto e le ditte che hanno fatto la ricerca per i bonus edilizi (sempre a detta dell'amministratore) non hanno potuto procedere data la situazione nebulosa..
In tutto ciò ovviamente le case si sono compravendute (ne avevo vista anche un'altra che mi è sfuggita proprio perché io mi pongo questi problemi.. ) con la formula ante 67, e chissèvvisto s'è visto, anche se (sempre a detta dell'amministratore) nel caso di una compravendita, è stato necessario fare una perizia giurata al tribunale...
Che dite? E' una gran sòla? Se faccio una ristrutturazione interna posso comunque usufruire dei bonus fiscali?
Grazie mille..