Assolutamente d'accordo. La crisi del settore immobiliare non è dovuta a domanda-offerta (o meglio, non solo a questa, che vale una piccola parte), ma alla situazione più generale dell'economia. Se le banche non concedono più il mutuo, se i prezzi scendessero del 30%, supponiamo (ipotesi assurda, perché gli immobili non sono standardizzati, e una casa in centro a Roma non è paragonabile ad una in campagna nelle campagne venete, a parità di specifiche tecniche), cosa cambierebbe? Se oggi mi servono 120 mila euro di mutuo per un immobile che ne vale 200 mila, a fronte di un crollo del 30%, la banca non rivedrà forse la cifra erogabile, magari chiedendo ancora più "certezze" da parte dell'acquirente, dato il mercato e le svalutazioni in atto?
Questi sono tutti discorsi da bar. E' probabile anche che il mercato perda un 50% (non faccio previsioni e non mi interessa, chi vivrà vedrà), ma questo non significa affatto ripresa del mercato immobiliare. Vedasi situazione già acclarata in Spagna e USA. Per ripartire serve una ripresa solida dell'economia, altrimenti la gente non ha soldi e soprattutto non esiste più il clima di fiducia per spendere.