Milano_82

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Buongiorno,
ho firmato un compromesso per l'acquisto di un immobile concordando come data ultima per il rogito il 30 Aprile 2023. Dopo aver ricevuto la delibera del mutuo la parte venditrice ha incassato la caparra. Ora siamo al 9 di Maggio ma non so quando potrò rogitare e questo perché sull'immobile grava un diritto di prelazione e dovrò attendere fino un massimo di 60 giorni affinché si configuri il silenzio assenso.
Posto il fatto che a me interessa acquistare l'appartamento non reputo corretto il comportamento né della parte venditrice ne dell'agenzia (sul preliminare non si fa riferimento a tale vincolo) in più con i rialzi dei tassi dei mutui rischio (ipotesi remota ma non impossibile) di non essere più finanziabile per la cifra richiesta.Con il rialzo dei tassi di Maggio io ho già subito un danno. Quello che vorrei chiedere a voi è come posso tutelarmi per non rimetterci?
Grazie a tutti.....
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
sull'immobile grava un diritto di prelazione
Di che tipo?
Cosa è stato fatto in proposito ?
Cosa dice il tuo notaio ?
Perché dici “data posticipata a tempo indeterminato”?
Quello che vorrei chiedere a voi è come posso tutelarmi per non rimetterci?
Premesso che la data prevista per il rogito è già trascorsa, potresti chiedere uno sconto per il ritardo; ma l’esito non sarebbe certo.
Oppure mandare (o”minacciare”) diffida ad adempiere, per avere un’arma per negoziare ; quanto hai versato di caparra ?
 

Milano_82

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Il "problema" del diritto di prelazione è sorto quando la banca, che attendeva la relazione notarile sull'immobile, si è messo in contatto con il notaio. In quel momento il notaio comunicava che bisognava attendere fino a un massimo di 60 giorni per sciogliere la prelazione (appartamento ex Aler).
Il 7 Marzo io ricevo la delibera del mutuo (termine ultimo da compromesso 30 Marzo) e la parte venditrice incassa, il 30 Marzo, 12 Mila euro di caparra. Successivamente (non so di preciso quando) è stata avviata la procedura per sciogliere la prelazione. Io mi chiedo se sia corretto vendere un immobile prima di sciogliere la prelazione e se sia quantomeno doveroso informarne l'acquirente. Allo stato dei fatti io ho 12 Mila euro in meno sul conto e non so quando e se rogiterò. Mettiamo il caso che con i rialzo dei tassi di interesse il mio rapporto rata/reddito non sia più finanziabile per la banca mi ritroverei, se non mi tutelo in qualche modo, con un pugno di mosche. O sbaglio?
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
Il "problema" del diritto di prelazione è sorto quando la banca, che attendeva la relazione notarile sull'immobile, si è messo in contatto con il notaio. In quel momento il notaio comunicava che bisognava attendere fino a un massimo di 60 giorni per sciogliere la prelazione (appartamento ex Aler).
Il 7 Marzo io ricevo la delibera del mutuo (termine ultimo da compromesso 30 Marzo) e la parte venditrice incassa, il 30 Marzo, 12 Mila euro di caparra. Successivamente (non so di preciso quando) è stata avviata la procedura per sciogliere la prelazione. Io mi chiedo se sia corretto vendere un immobile prima di sciogliere la prelazione e se sia quantomeno doveroso informarne l'acquirente. Allo stato dei fatti io ho 12 Mila euro in meno sul conto e non so quando e se rogiterò. Mettiamo il caso che con i rialzo dei tassi di interesse il mio rapporto rata/reddito non sia più finanziabile per la banca mi ritroverei, se non mi tutelo in qualche modo, con un pugno di mosche. O sbaglio?
Qualunque problema dovesse sorgere sarebbe per colpa innanzitutto del venditore che non ti ha informato per tempo delle tempistiche , e in secondo luogo colpa tua che non ti sei informato . Non credo cambierà molto se non un piccolo rialzo dei tassi . In ogni caso appena scendono (nessuno può dirti quando )potrai fare una surroga e ridurre gli interessi da pagare
 

Milano_82

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Qualunque problema dovesse sorgere sarebbe per colpa innanzitutto del venditore che non ti ha informato per tempo delle tempistiche , e in secondo luogo colpa tua che non ti sei informato . Non credo cambierà molto se non un piccolo rialzo dei tassi . In ogni caso appena scendono (nessuno può dirti quando )potrai fare una surroga e ridurre gli interessi da pagare
Non riesco a capire come mai ogni volta che c'è un problema, un intoppo o qualsivoglia impedimento la colpa è sempre del cliente che non si è informato o che non è stato attento. Ma se un utente si rivolge ad un professionista (pagandolo) per essere seguito in un percorso lo fa perchè non è competente nella materia e vuole essere tutelato. Io metto i soldi tu metti la competenza e la professionalità (se ne hai) altrimenti sei solo un ciarlatano. O sbaglio anche in questo?
 

elisa35

Membro Attivo
Privato Cittadino
Silenzio assenso? Meglio che chiarisci insieme al notaio, non tutti gli immobili ex ater prevedono questa possibilità. La prelazione può essere estinta tramite pagamento da parte venditrice, la cifra viene stabilita dall’ente stesso. Leggi meglio il rogito che sicuramente il venditore ha fornito: prelazioni, convenzione di riferimento e tutte le informazioni necessarie per la vendita di questo immobile vi sono contenute. Si, capita spesso, la situazione in cui ti trovi soprattutto perché molti agenti di prelazioni non ne capiscono nulla. Per capire se basta il silenzio assenso, per far decadere la prelazione, oppure è necessario che il venditore la estingua devi capire a quale legge fa riferimento,in quanto questa negli anni, è stata modificata. Controlla se nella proposta accettata viene citata la prelazione. Hai firmato un compromesso dal notaio o avete fatto tutto tramite agenti?
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ma perché certa gente lavora così? Ho venduto appartamenti con la prelazione da parte delle belle arti...tutto chiaro e limpido x tutti, preliminare fatto con caparra versata e metà provvigioni incassate (son troppo buono lo so)

Atto fatto dal Notaio senza consegna di soldi al venditore con rimando al 70esimo giorno per stare tranquilli dalla comunicazione a chi di dovere dell'atto stesso.

Tutto concluso senza problema alcuno, tutti felici e contenti, pure il Notaio che di atti alla fin fine ne ha fatti 2
 

Paola Poli

Membro Attivo
Professionista
Il "problema" del diritto di prelazione è sorto quando la banca, che attendeva la relazione notarile sull'immobile, si è messo in contatto con il notaio. In quel momento il notaio comunicava che bisognava attendere fino a un massimo di 60 giorni per sciogliere la prelazione (appartamento ex Aler).
Il 7 Marzo io ricevo la delibera del mutuo (termine ultimo da compromesso 30 Marzo) e la parte venditrice incassa, il 30 Marzo, 12 Mila euro di caparra. Successivamente (non so di preciso quando) è stata avviata la procedura per sciogliere la prelazione. Io mi chiedo se sia corretto vendere un immobile prima di sciogliere la prelazione e se sia quantomeno doveroso informarne l'acquirente. Allo stato dei fatti io ho 12 Mila euro in meno sul conto e non so quando e se rogiterò. Mettiamo il caso che con i rialzo dei tassi di interesse il mio rapporto rata/reddito non sia più finanziabile per la banca mi ritroverei, se non mi tutelo in qualche modo, con un pugno di mosche. O sbaglio?
Scusami ma non sei fatto seguire da un tecnico per fare gli accertamenti? L'agenzia dopo la proposta di acquisto non ti ha dato l'atto di provenienza?? Comunque sia confermo che tale informazione doveva esser stata messa a conoscenza del cliente già al momento della sottoscrizione della proposta e anzi doveva esser stata fatta vincolata al rilascio del mutuo, ma prima ancora della prelazione. Oltretutto in base alla legge di riferiminento non è così scontato che ogni persona possa comprare questo tipo di immobile. Io ti consiglio di rivolgerti all'agenzia immobiliare che ti ha seguito, invitandola a "risolvere" la situazione, dato che l'agenzia doveva esserne a conoscenza e avvisarti di questo. Comunque sia non sei stato seguito bene da nessuno ( agenzia, tecnico e nemmeno banca, perchè vuol dire che nemmeno loro hanno letto l'atto di provenienza). Se non riesci ad ottenere niente, fissa la data dal notaio mandando una pec alle parti chiedendo dare seguito alla proposta di acquisto ( che immagino nel frattempo sia diventato compromesso avendo incassato l'assegno, e spero che sia stata registrata la proposta!!!) intimando, in caso contrario di vedersi restituito il doppio della caparra come per legge! Fatti consigliare anche dal notaio. In bocca al lupo
 

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