Secondo me dipende dal dispositivo... in quanto può bastare che l'apparecchio sia omologato e corrispondente alla normativa CE (ho le dichiarazioni di conformità per l'apparecchio, l'alimentatore etc... dove si specificano sia le conformità rispetto a specifiche direttive che le norme tecniche EN applicate) oppure che la tipologia di allarme necessiti di molto altro.Quindi il rilascio di tale certificazione non costituisce un particolare onere per l'installatore, sempre che abbia fatto le cose per bene.
A me l’installatore (ho fatto un upgrade con il combinatore telefonico) mi ha chiesto se avevo la necessità di collegarlo ai carabinieri, polizia, ditte private etc… in quanto deve rilasciare la certificazione apposita (modulo, piantina con indicati i dispositivi, tabella dei dispositivi con il riferimento ai marchi, collaudo... etc).
Infatti direttamente sul MODULO della domanda da presentare in questura vi si trova scritto:
Premesso quanto sopra, dichiara:
( ) Di voler attivare, ai sensi dell’art. 5 del D.M. 23.5.1992, n° 314, un dispositivo di allarme che preveda la diretta installazione di apparecchiature terminali con non più di due linee urbane, il cui allacciamento richieda solo inserimento della spina. A tal proposito allega la documentazione attestante la omologazione e le caratteristiche tecniche richieste dal Decreto Ministeriale sopra indicato.
( ) Di voler attivare un teleallarme non avente le caratteristiche tecniche di cui al punto A. Pertanto si allega la seguente documentazione, prevista dalla Legge 5.3.1990 n° 46 e dal D.M. del 23.5.1992 n° 314:
- Dichiarazione di conformità degli impianti, rilasciata dalla ditta installatrice all’uopo abilitata;
- Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali rilasciato all’impresa installatrice dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato o dalla Camera di Commercio competente;
- Copia conforme dell’autorizzazione, per la prevista classe installatori, rilasciata dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, con riferimento agli impianti collegati alla rete telefonica pubblica.
Dalla dichiarazione di conformità degli impianti di cui al punto B, rilasciata dalla ditta installatrice all’uopo abilitata, dovrà risultare che l’impianto è stato realizzato nel rispetto delle norme di cui alla Legge 5.3.1990, n° 46 e successivo regolamento di attuazione di cui al D.M. 23.5.1992, n° 314, con riferimento all’autorizzazione, all’installazione ed agli ampliamenti degli impianti collegati alla rete telefonica pubblica.
La predetta dichiarazione di conformità dovrà inoltre contenere i numeri di partita IVA e di iscrizione alla Camera di Commercio, Industria ed Artigianato e Agricoltura della ditta installatrice e la relazione tecnica descrivente la tipologia dei materiali e delle apparecchiature impiegate, nonché, ove previsto, il progetto di cui all’art. 6 della Legge 5.3.1990, n° 46.
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Per ovvi motivi non posso postare la documentazione ma semplicemente riportare i riferimenti che trovo nei documenti: Decreto 37/08, CEI 79-3, CEI EN 50131-1, CEI CLC/ TS 50131-7:2010 -- 2004/108/CE, 2006/95/CE --- R&TTE 1999/5/EC 2004/108/CE RoHS 2002/95/EC --- EN 60950-1 :2006+A1 :2010, EN 62311 :2008, EN 301 489-1v 1.8.1, 3v 1.4.1 7v 1.3.1, EN 300 220- 1 v 2.1.1, v 2.1.2, EN 301 511 v 9.0.2
etc... (son veramente troppe da ricopiare...)