Con tutto il rispetto per la categoria, a cui tra l’altro appartengo, non condivido la arroganza della tua risposta.
Non ho capito a quale categoria appartieni, ma non è un problema. La mia "arroganza" è legata al fatto di non riuscire a riconoscere un fatto, e quindi una cosa oggettiva.
Intanto mi sembra che solo ora tu abbia indicato le cause per cui oggi è improbabile sia un geometra a progettare certi lavori. Mi resta non spiegato perché i tetti realizzati da ditte specializzate di legnami siano quasi forniti come prodotto finito.
Non ho capito. Come detto, non ho visto neppure le immagini.
Quanto agli esempi, non li ho trovati particolarmente felici: non sono del tutto convinto che le suture siano eseguite dal primario chirurgo. Spesso conta più la manualità.
Quanto ai vari aspetti di scienza delle costruzioni, non so quanti ing oggi progettino “manualmente” come 50 anni fa. Certamente per usare strumenti CAD sofisticati occorre almeno una conoscenza teorica delle problematiche e delle funzioni; (che i geom in genere non hanno) ma anche vero che le macchine (pc in genere) hanno sostituito molte delle professionalità di ing e arch.
Non vorrei poi alimentare la polemica portando esempi di direzione lavori anche di laureati, molto discutibili, per compiacere il committente o l’impresa.
Mi pare che qui il postante originario abbia posto una domanda di buon senso: e pur non essendo un professionista abbia individuato e dimostrato la ineguatezza di impresa, DL e progettista. Ma non si è affidato al capomastro, bensì ad un tecnico iscritto ad un albo. Che avrebbe dovuto avere l’umiltà di rivolgersi ad un ingegnere strutturista per quei lavori di cui non aveva competenza.
Capisco che la committenza debba oggi aprire quattro occhi, ma ritengo non si debba imputare soprattutto a lui l’errore in cui è incappato.
Parlando di scienza, l'Ingegnere è uno scienziato, così come un medico.
La scienza delle costruzioni è appunto una scienza, e per quanto ci siano i programmi che "eseguono" i calcoli, sappi che a Ingegneria si fanno esami tipo "calcolo automatico delle strutture", "teoria delle strutture" ecc. in cui si implementano o meglio si scrivono proprio i programmi (ad esempio in C++, Matlab, Qbasic ecc.) proprio per risolvere le strutture col calcolatore.
Pertanto si costruisce proprio la matrice di rigidezza di una struttura, ed il calcolatore a quel punto ti "aiuta" ovvero al fine di risolvere un megasistema di migliaia di equazioni in altrettante incognite, viene invertita la matrice di rigidezza e trovata la soluzione, proprio attraverso il calcolatore.
Tutta questa "sapienza" si presume sia necessaria affinché lo scienziato laureato riesca a maneggiare e anche a conoscere i limiti dei diversi programmi di calcolo che è possibile trovare oggi in commercio, anche con un minimo di senso critico necessario a non fargli dimenticare che dietro il calcolatore c'è sempre un uomo, e se lo si usa male, il calcolatore/programma, con input e/o impostazioni errate, può sempre sbagliare.
Tutte queste cose, per ovvi motivi, un tecnico diplomato non può saperle, e non vi è motivo per cui dovrebbe offendersi, non trovi?
Il problema delle persone è che non riconoscono i propri limiti.
Io ti posso dire che benché frequenti cantiere da quando avevo 12 anni, benché abbia fatto la scuola edile e sia un Ingegnere Civile, nelle ristrutturazioni ho grosse difficoltà nei gusti e nella scelta dei materiali, infatti riconosco agli Architetti ciò che a me manca, e se qualcuno me lo fa notare non mi "offendo" assolutamente, anzi, mi circondo proprio di gente capace, cui attingere sempre cose nuove da imparare...