Buongiorno a tutti,
Avrei bisogno cortesemente di un consiglio.
Mi è arrivato un un avviso di procedimento da parte del mio Comune che riguarda il mio appartamento, nella fattispecie si contesta una difformità di una finestra del bagno che, a parer loro, risulta in fase progettuale della costruzione del condominio (costruzione anni '60) essere una portafinestra.
La stessa difformità è stata notificata ai proprietari degli appartamenti di tutta la colonna.
Io ho acquistato l'appartamento nel 2010, nel 2009 il vecchio proprietario aveva fatto dei lavori di ristrutturazione e presentato una D.I.A. al Comune.
Sorvolo sul fatto come mai nessuno prima si sia accorto di nulla, notaio, architetto che ha fatto progetto di ristrutturazione, perito della Banca, Comune ecc.
Credo che la maggior parte dei proprietari non abbia mai fatto lavori di ristrutturazione, né presentato D.I.A. come per il mio appartamento.
Nella piantina depositata la portafinestra in questione risulta essere già una finestra e non viene evidenziato nessun cambiamento effettuato ad essa.
Quello che mi chiedo è... visto che il Comune ha approvato questa D.I.A. non doveva già essere lui ad accorgersi della difformità della finestra e non approvare il progetto senza prima avere sanato la difformità?
Se lo ha approvato ai tempi può adesso farsi avanti per questa difformità?
Nell'asseverazione l'architetto che ha seguito la ristrutturazione dichiara anche che: "Lo stato di fatto dichiarato è conforme a quanto rilevato nelle pratiche edilizie n. ecc."
Sono stato a parlare col geometra comunale responsabile e mi ha consigliato di fare protocollare questa D.I.A. in risposta al procedimento di difformità riscontrata.
Secondo lui basterebbe una "oblazione" per sistemare la faccenda, ma doveva sentire prima il responsabile dell'ufficio tecnico.
Se il Comune ha dato già l'agibilità al progetto di ristrutturazione, può adesso fare queste pretese di sanatoria di questa difformità?
Che considerazioni avete voi in merito, qualche consiglio su come muovermi?
Sono andato a leggermi anche il rogito di compravendita e anche il notaio faceva riferimento a questa D.I.A. dichiarando che il venditore avrebbe avuto a proprio carico ogni eventuale spesa e/o richiesta da parte del Comune in merito a difformità.
Immagino sia fuori discussione andare a fare causa al vecchio proprietario.
Cosa mi consigliate?
Grazie!
Avrei bisogno cortesemente di un consiglio.
Mi è arrivato un un avviso di procedimento da parte del mio Comune che riguarda il mio appartamento, nella fattispecie si contesta una difformità di una finestra del bagno che, a parer loro, risulta in fase progettuale della costruzione del condominio (costruzione anni '60) essere una portafinestra.
La stessa difformità è stata notificata ai proprietari degli appartamenti di tutta la colonna.
Io ho acquistato l'appartamento nel 2010, nel 2009 il vecchio proprietario aveva fatto dei lavori di ristrutturazione e presentato una D.I.A. al Comune.
Sorvolo sul fatto come mai nessuno prima si sia accorto di nulla, notaio, architetto che ha fatto progetto di ristrutturazione, perito della Banca, Comune ecc.
Credo che la maggior parte dei proprietari non abbia mai fatto lavori di ristrutturazione, né presentato D.I.A. come per il mio appartamento.
Nella piantina depositata la portafinestra in questione risulta essere già una finestra e non viene evidenziato nessun cambiamento effettuato ad essa.
Quello che mi chiedo è... visto che il Comune ha approvato questa D.I.A. non doveva già essere lui ad accorgersi della difformità della finestra e non approvare il progetto senza prima avere sanato la difformità?
Se lo ha approvato ai tempi può adesso farsi avanti per questa difformità?
Nell'asseverazione l'architetto che ha seguito la ristrutturazione dichiara anche che: "Lo stato di fatto dichiarato è conforme a quanto rilevato nelle pratiche edilizie n. ecc."
Sono stato a parlare col geometra comunale responsabile e mi ha consigliato di fare protocollare questa D.I.A. in risposta al procedimento di difformità riscontrata.
Secondo lui basterebbe una "oblazione" per sistemare la faccenda, ma doveva sentire prima il responsabile dell'ufficio tecnico.
Se il Comune ha dato già l'agibilità al progetto di ristrutturazione, può adesso fare queste pretese di sanatoria di questa difformità?
Che considerazioni avete voi in merito, qualche consiglio su come muovermi?
Sono andato a leggermi anche il rogito di compravendita e anche il notaio faceva riferimento a questa D.I.A. dichiarando che il venditore avrebbe avuto a proprio carico ogni eventuale spesa e/o richiesta da parte del Comune in merito a difformità.
Immagino sia fuori discussione andare a fare causa al vecchio proprietario.
Cosa mi consigliate?
Grazie!