effector

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Il comune ha chiesto e ottenuto una sanzione amministrativa di 1000 euro, di conseguenza suppongo abbia considerato la difformità un abuso anche se questa parola non è espressamente scritta.
Chiaramente se nessuno avesse sollevato la questione il comune non si sarebbe sognato di andare sanzionare il proprietario per delle difformità irrilevanti.

L'ultimo venditore è stato semplicemente costretto a sanare (per come la vedo io) perchè aveva necessità di vendere e il suo acquirente ha richiesto tassativamente di sanare.
Quindi riassumendo:
- E' stata una libera scelta sanare e pagare la sanzione, non un obbligo
- E' stata una libera scelta incaricare un professionista per la redazione delle pratiche (poteva anche chiamare Renzo Piano per una parcella da 10000eur)
- Se lo consideriamo un abuso, questo non va mai in prescrizione ed è responsabile chi lo ha commesso, vale a dire l'impresa
- se lo consideriamo un vizio apparente, questo si prescrive dopo un anno
- se lo consideriamo un vizio occulto con prescrizione decennale, si richiede un'attivazione immediata. Il vizio va denunciato entro 8gg dalla scoperta.
Peccato che le carte dimostrano chiaramente la pratica in comune presentata due mesi antecedenti la prima raccomandata informativa

Se le motivazioni sopra sono corrette, nessun risarcimento è dovuto, ma va da se che una causa per quanto dal giudice di pace, sarebbe un problema ben più grande del risarcimento richiesto, per tutte le parti coinvolte.

Infine piccola nota in caso ci sia qualche progettista abilitato:
E' vero che se l'ultimo proprietario avesse presentato la pratica in comune (CILA) con inizio e fine lavori attuali (quindi non una difformità vecchia di 10 anni) non avrebbe avuto alcuna sanzione?

grazie

Citazioni dagli atti:

primo atto:
- la compravendita viene fatta ed accettata nello stato di fatto e di diritto in cui gli immobili si trovano, con accessioni, pertinenze, usi, diritti e ragioni inerenti, servitù legalmente esistenti

- Con riferimento alla normativa urbanistica vigente, la parte venditrice dichiara che il fabbricato del quale è parte l'unita in contratto è stato costruito in base ed in conformità alla concessione edilizia … e relative varianti assunte a protocollo dal Comune


secondo atto:
- La vendita segue a corpo e comprende tutti gli accessori, accessioni, pertinenze, servitù attive e passive oggi esistenti, il tutto nello stato di fatto e di diritto in cui si trova attualmente l'immobile venduto, così come liberamente e pacificamente posseduto dalla parte venditrice e come alla stessa pervenuto in virtù di atto di compravendita .. (precedente)

- La parte venditrice dichiara che il fabbricato del quale fanno parte le unità in oggetto è stato edificato in base ed in conformità alla concessione edilizia… e relative varianti assunte a protocollo dal Comune.
Dichiara che il fabbricato è statp realizzato nel rispetto dei diritti dei terzi, in conformità alle norme urbanistiche all'epoca vigenti e di non aver subito alcun provvedimento sanzionatorio previsto dalle leggi del citato testo unico in materia edilizia.
Dichiara infine che non sono state effettuate modifiche alle strutture immobiliari senza le prescritte autorizzazioni di legge.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Di situazioni del genere è piena l'Italia.

Come ho spesso riportato in vari 3D, credo che ad essere esenti da abusi o difformità siano il 5% (se basta) degli immobili esistenti, e le leggi sono diventate strungenti solo a partire dal 2010, quindi il signore se ne faccia una ragione e ringrazi il cielo che si sia trattato di una sanatoria ridicola...
 
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MyRiver

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Professionista
Per le leggi urbanistico/edilizie non si tratta di difformità. Al momento della costruzione trattavasi di variante in corso d'opera denunciabile con DIA (ora SCIA) al momento dell'ultimazione con l'accatastamento. Pertanto A e B potrebbero, con qualche ragione, sostenere che la situazione fosse del tutto legittima e non necessitante di sanatoria (se sanatoria è stata, la sanzione è dovuta solo per ritardata denuncia). Comunque C potrebbe essere ancora in tempo per richiedere il rimborso delle spese sostenute, se dovute, ma a suo tempo chiese a B (e eventualmente ad A) di "sanare" la situazione? Se non l'ha fatto come fa ad addebitare la spesa?
 

effector

Nuovo Iscritto
Professionista
Non esattamente C ha mandato raccomandata a B scrivendo:
che ha ravvisato la difformità
che avrebbe chiesto rimborso
che intendeva interrompere la prescrizione

B ha chiamato C dopo aver ricevuto la raccomandata chiedendo di chiarire e inviare quanto riscontrato in modo da comprendere come procedere.

Circa un mese dopo C invia documentazione completa:
sanzione già pagata
parcella del tecnico già pagata
e chiedendo il rimborso delle spese sostenute

Dalle carte però si evince che le pratiche per la sanatoria fossero state avviate 2 mesi prima della raccomandata, quindi no direi che C non ha chiesto a B di sanare, ha solo mandato il conto alla fine.

Ricordo che l'atto tra B e C è avvenuto 9 anni fa e che a suo tempo nessuno si è accorto della difformità, così come nessuno si è accorto nell'atto tra A(impresa) e B
 

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