Ringrazio tutti davvero di cuore.
Qualcuno ha frainteso alcuni passaggi della mia discussione, che non volevano essere, credetemi, poco riconoscenti o ineducati. Se ho dato questa impressione, me ne scuso assolutamente.
Riguardo a ciò che dice Valerio in merito ai certificati catastali, v'è da dire che essi, specie per le unità immobiliari aventi così tanti comproprietari, non costituiscono un dato probatorio, tanto più che è sufficiente una semplice dichiarazione sostitutiva di notorietà da parte dell'erede nel caso la situazione catastale sia difforme da quanto dichiarato in successione. Ne ho presentate tante di successioni e ho avuto modo di appurare che all'Agenzia delle entrate non controllano se i certificati catastali siano corretti o meno: l'importante è che i certificati catastali siano allegati alla documentazione e che l'insieme e il numero dei documenti siano conformi a quanto richiesto per la presentazione delle successioni.
Venendo alla riflessione finale, in considerazone anche dei vostri preziosi consigli, credo di dover scrivere sollecitamente un avviso con raccomandata a.r. al figlio che ha sottoscritto la successione, spiegandogli di aver rilevato una difformità nella sua dichiarazione per quanto attiene a quel bene specifico. Ritengo, in tal modo, di interrompere i termini della prescrizione in materia di usucapione.
Naturalmente, in prima battuta chiederò di sistemare la cosa in via del tutto amichevole, assegnandogli un tempo di 15 giorni per farlo. In caso ciò non dovesse avvenire, a parer mio, sarebbe del tutto evidente la malafede dell'erede, e avrei ogni ragione di potrei iniziare un procedimento legale civile che mi consentisse di rientrare nella proprietà del bene.
Per quanto concerne i diritti condominiali, non credo che vi siano problemi particolari, in quanto sono collegati alla proprietà e all'uso del mio appartamento.
Ancora un sentito grazie a tutti
Qualcuno ha frainteso alcuni passaggi della mia discussione, che non volevano essere, credetemi, poco riconoscenti o ineducati. Se ho dato questa impressione, me ne scuso assolutamente.
Riguardo a ciò che dice Valerio in merito ai certificati catastali, v'è da dire che essi, specie per le unità immobiliari aventi così tanti comproprietari, non costituiscono un dato probatorio, tanto più che è sufficiente una semplice dichiarazione sostitutiva di notorietà da parte dell'erede nel caso la situazione catastale sia difforme da quanto dichiarato in successione. Ne ho presentate tante di successioni e ho avuto modo di appurare che all'Agenzia delle entrate non controllano se i certificati catastali siano corretti o meno: l'importante è che i certificati catastali siano allegati alla documentazione e che l'insieme e il numero dei documenti siano conformi a quanto richiesto per la presentazione delle successioni.
Venendo alla riflessione finale, in considerazone anche dei vostri preziosi consigli, credo di dover scrivere sollecitamente un avviso con raccomandata a.r. al figlio che ha sottoscritto la successione, spiegandogli di aver rilevato una difformità nella sua dichiarazione per quanto attiene a quel bene specifico. Ritengo, in tal modo, di interrompere i termini della prescrizione in materia di usucapione.
Naturalmente, in prima battuta chiederò di sistemare la cosa in via del tutto amichevole, assegnandogli un tempo di 15 giorni per farlo. In caso ciò non dovesse avvenire, a parer mio, sarebbe del tutto evidente la malafede dell'erede, e avrei ogni ragione di potrei iniziare un procedimento legale civile che mi consentisse di rientrare nella proprietà del bene.
Per quanto concerne i diritti condominiali, non credo che vi siano problemi particolari, in quanto sono collegati alla proprietà e all'uso del mio appartamento.
Ancora un sentito grazie a tutti