Intanto non fare il permaloso anche tu....
Secondo: ho detto che quanto al rischio di perderlo, non ero sicuro. Ed anche aggiunto che il manuale di diritto che ho consultato non ne parla. Quindi è probabile non si perda, come dici tu.
Poi siccome non lo può locare ne cedere, diventa poco gratificante il fatto che non ne faccia uso e nonostante ciò sia disposta a sobbarcarsi tutte le imposte e spese: forse da qui nasce la voce che il diritto decada.... ad esempio se cede l'abitazione a vario titolo. E' solo una ipotesi.
Nessuna permalosita' Basty.
Prendevo slancio, citando un tuo, per imbeccare l'amica Silvana.
Io dubito che da quel titolo, sancisca una imposizione fiscale, riferita alle proprieta'.
Il titolo non si puo' locare ne cedere perche' volatile.
Che e' inutile ed inadatto, per il caso specifico l'ho gia detto, tuttavia viene dettagliato in atto.
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Io non sono tanto "di libri", preferendo espormi in ragionamenti, dettati piu' nel vissuto sul campo.
In un atto di compravendita del 2014, l'acquirente concedeva al venditore, di 'godere' dell'alloggio e pure di custodirvi dentro, alcuni materiali, sino al 2017.
Nel 2015 arriva un nuovo acquirente.
Al quale si rende necessario, per un piu' cauto acquisto, l'intervento al rogito, pure del venditore originale, a sciogliere quel vincolo che e' ancora "attivo" e' citato in atto e nell'atto si puo' scrivere di tutto.
Arrivati al fatidico punto del possesso sino al 2017, il notaio di parte acquirente "nuova" si interrompe.
Si da atto al notaio che il venditore originale e' qui presente per sciogliere il vincolo.
Penna, carta di identita' e codice fiscale alla mano.
Il notaio liquida tutto indicando l'invio di una raccomandata da parte del venditore originale al venditore attuale.
Una sorta di lettera di rinunzia.Tutto qui.
Non so'.
A me pare sia la stessa cosa.
La stessa cosa accadrebbe pure in caso di diritto di residenza.
Di certo un usufrutto non sparisce con una raccomandata.
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