Ciao a tutti.
Concordo pienamente con @ludovica83 .
L'usufrutto è un diritto ed ha un contenuto economico (per quanto non elevato, vista l'età del de cuius). La sua donazione ha comportato l'attribuzione di un valore ad una nipote, quindi ad un erede non legittimario.
Ne consegue che gli eredi legittimari (moglie e figli), qualora ritenessero di aver subito una lesione della propria quota di legittima, potrebbero in astratto aver interesse a proporre azione di riduzione per rendere inefficace, nei confronti dell'asse ereditario, l'atto di disposizione compiuto dal de cuius.
Il valore modesto dell'usufrutto, però, rappresenta un importante ostacolo.
In primo luogo è possibile che la sua donazione non abbia leso la quota di legittima di alcuno.
In secondo luogo, seppure vi fosse stata lesione, l'azione sarebbe certamente antieconomica.
Concordo pienamente con @ludovica83 .
L'usufrutto è un diritto ed ha un contenuto economico (per quanto non elevato, vista l'età del de cuius). La sua donazione ha comportato l'attribuzione di un valore ad una nipote, quindi ad un erede non legittimario.
Ne consegue che gli eredi legittimari (moglie e figli), qualora ritenessero di aver subito una lesione della propria quota di legittima, potrebbero in astratto aver interesse a proporre azione di riduzione per rendere inefficace, nei confronti dell'asse ereditario, l'atto di disposizione compiuto dal de cuius.
Il valore modesto dell'usufrutto, però, rappresenta un importante ostacolo.
In primo luogo è possibile che la sua donazione non abbia leso la quota di legittima di alcuno.
In secondo luogo, seppure vi fosse stata lesione, l'azione sarebbe certamente antieconomica.