Peccato che a volte l'AI incassa la sua bella commissione senza fare alcun controllo che l'immobile sia tutto in regola per essere compravenduto.
Non esiste sulla faccia della terra un'immobile censito che non si possa trasferire in vendita.
Detto questo,
Cio' che conta sulla scacchiera sono le buone mosse.
Muovere il pedone facendo dapprima la proposta e' senza dubbio una buona apertura.
Se si ha paura della propria ombra, la si puo' fare con un minimo acconto, che mantiene viva, seppur con poca forza, l'intera struttura del contratto.
Azione fondamentale.
Quella della fusione economica dell'accordo.
Prima che questa avvenga, parte acquirente resta un pincopallino qualsiasi, mentre il venditore resta libero di fare qualsiasi mossa.
Da qui, appare evidente come su questa scacchiera, il venditore sia la parte piu' forte del contratto.
Senza di lui non ci sarebbe il tavoliere.
Tuttavia, quando il venditore accoglie una proposta eo la caparra, accade che con una minima frazione del saldo prezzo, questi resta vincolato nel dover concedere l'intero.
Cosi', muovendo un "pezzo leggero", l'acquirente mette il venditore sotto scacco.
Ora il venditore non puo' piu' sottrarsi alla cattura.
Una matematica che risale dal diritto greco antico.
Da questo momento in poi la situazione si ribalta.
Perche' pincopallino assume la qualita' di promissario acquirente.
Che ora puo' muovere le torri ovvero i pezzi pesanti, per condurre il giuoco fino alla parte finale.
Il momento della verita'.
Su questa scorta, e' evidente che tutti i racconti e le brutte vicissitudini a cui facevi riferimento, compresa questa di MaryLauren, accadono per il semplice fatto, che l'acquirente sbaglia le mosse.
Anziche' procedere, attaccando per conseguire lo scacco matto, va' mettendosi sulla difensiva.
Salvo rare eccezioni, non esistono sulla faccia della terra, immobili invendibili.
Anche in quelle eccezioni alla fine l'immobile viene venduto.
All'incanto.
con scritto che “se il perito non fosse arrivato la signora avrebbe incassato l assegno, salvo perizia negativa” .
Una circostanza che metteva in serio rischio il compenso del mediatore.
A meno che non si voglia restare convinti, che gli intermediari preferiscano guadagnare promuovendo cause civili, invece di mettere al piu' presto i soldi in saccoccia.
Se venditore e acquirente, si azzuffano per l'assegno sospeso, che invece e' stato versato, l'agente immobiliare e' il primo che salta.
Essendo "un pezzo" che resta aldiuori dal tavoliere/contratto.
Su questo vostro tavoliere il mediatore muove per non beccare i soldi.
Il venditore, anziche' battere in ritirata, si consegnerebbe ad un acquirente che potrebbe non raggiungere la destinazione.
L'acquirente, ha paura che il suo assegno, provvisto oppure no(?), venga incassato anzitempo.
Sciagura non dovrebbe essere.
Considerato che la mossa gli consentirebbe di avanzare con maggiore efficacia.
Se sul tavolo da giuoco, ciascuno muove al contrario, di quello che dovrebbe fare, non c'e' da stupirsi se accadano pasticci.