Io torno a ripetere che il problema del real estate italiano è che si basa sul nulla più assoluto. Residenziale a prezzi assolutamente slegati dalla realtà fin dal 2008. Lieve flessione dopo i vari problemi del quinquennio 2010-2015, ma tuttora il problema dei problemi che si abbatterà come un boomerang è l'eccesso di indebitamento da parte delle famiglie (sprovvedute) che hanno alimentato una insensata speculazione che ora temo arriverà al palo in modo catastrofico. Perchè un'economia che si regge sul semi-nulla oramai da troppi anni alla prima difficoltà crolla.
Gli immobili come sostengo da tempi non sospetti valgono non in valore assoluto, ma in base a una ragionevole capacità di acquisto di chi abita in una determinata zona. In un Paese dove dei ricercatori di primari ospedali hanno un reddito mensile di 1500 euro lordi la sostanziale sproporzione redditi-immobili è evidente, come è altrettanto chiaro il folle tentativo di tenere comunque in piedi il sistema con case sempre più piccole e pronostici ottimistici di pseudoesperti. La verità è che l'immobiliare italiano è attaccato a un respiratore da ben prima della pandemia.
Ergo: non solo sta emergendo in modo inquietante l'insostenibilità abitativa di soluzioni pseudoabitative a peso d'oro specie nelle grandi città, ma non appena l'emergenza sarà passata avremo il lockdown degli affitti (i primi a subire i contraccolpi dell'insostenibilità reale dei canoni), la fine semidefinitiva degli affitti turistici (la fine dell'utopia dell'alternativa alla tragica realtà) e la perdita di appetibilità di intere zone a causa dello smart working, che per definizione si può svolgere ovunque. Unito tutto ciò alla costante fuga dei cervelli ciò che rimane in Italia saranno proposte d'acquisto forse alla metà dei prezzi attuali, ma nella più rosea delle previsioni.
Soluzioni? Un calo drastico delle quotazioni può evitare il peggio, un recupero di sensatezza costruttiva può (forse) evitare la fine delle nuove costruzioni, già da tempo prive di domanda. Fine che stavolta è davvero seriamente alle porte, con buona pace dei (rimanenti) Agenti Immobiliari italiani