Camionisti, tassisti, autisti, farmacisti, avvocati, benzinai, contadini, pescatori, operai, cassintegrati e ora anche i pastori sardi. Tutti mobilitati. Da giorni assistiamo, sulle strade italiane, a scioperi, serrate, blocchi, ad agitazioni di forconi. Si sogna la rivolta, la “moneta popolare”, addirittura, la secessione.
Si grida a squarciagola contro il governo, contro i politici, si protesta “contro i rincari” e “contro gli sprechi”.
Il malessare della Nazione è in crescita, esso sta spontaneamente montando in quasi tutti i settori economici e lavorativi.
E se i vari flussi di ribellione si saldassero insieme? Quale potrebbe essere la loro forza d’urto?
Assisteremo presto, anche in Italia, ad una “primavera araba”?
Si passerà dalla piazza Tahrir alla piazza dei Tir?
Si grida a squarciagola contro il governo, contro i politici, si protesta “contro i rincari” e “contro gli sprechi”.
Il malessare della Nazione è in crescita, esso sta spontaneamente montando in quasi tutti i settori economici e lavorativi.
E se i vari flussi di ribellione si saldassero insieme? Quale potrebbe essere la loro forza d’urto?
Assisteremo presto, anche in Italia, ad una “primavera araba”?
Si passerà dalla piazza Tahrir alla piazza dei Tir?