mi rode solo l'averla pagata molto più di quanto avrei dovuto.
ora che devo per forza venderla perchè siamo diventati 3 e la casa è troppo piccola, pur essendo aumentato il valore (forse troppo), non riesco a venderla perchè c'è crisi....ora, se io riuscissi a riottenere indietro almeno parte di quello che non avrei dovuto pagare 7 anni fa, potrei venderla a meno, senza speculare e fregare nessuno.
Non credo sia corretto il tuo ragionamento perchè se 7 anni fa tu avessi preteso di pagare la casa al prezzo stabilito dalla convenzione sicuramente il venditore si sarebbe rifiutato di venderlo. Non puoi imputare a questo il fatto di non riuscire a vendere alla cifra che vorresti realizzare poichè la rivalutazione nel tuo caso a portato il valore del tuo immobile pari a quello dell'edilizia non convenzionata ed è quindi solo una questione di contrazione del mercato causata dalla crisi. Immagina per un attimo che all'epoca tu ti fossi rifiutata di pagarlo quella somma, il venditore e qualsiasi altro proprietario di un immobile in edilizia convenzionata si sarebbe rifiutato di vendere a prezzo imposto, l'unica alternativa sarebbe stata quella di comprare in edilizia a libero mercato ed oggi ti troveresti comunque nella medesima situazione per via della crisi. Potevo capire il tuo ragionamento se la rivalutazione fosse stata bassa, com'è nella maggior parte dei casi simili al tuo, da costringerti a tua volta a trasgredire la convenzione, ma non mi pare il tuo caso. Poi resta palese che la cosa è illegale, ma primo i veri truffati sono i comuni che hanno ceduto le aree e secondo l'hanno fatto tutti, ma proprio tutti, per anni. Per quanto riguarda la responsabilità degli agenti immobiliari andrebbe valutata caso per caso, ma ti assicuro che convincere una persona a vendere a 100 ciò che si vende a 130 o più è praticamente impossibile, tu al posto loro che faresti? Resta il dovere di informare e di mettere al corrente gli acquirenti di tutte le circostanze prima