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La possibilità c'è ed è legalissima, per evitare di pagare il 20% di plusvalenza bisogna dimostrare che l'immobile è adibito a casa di residenza cioè che ci si abita se lo rivendiamo prima dello scadere dei 5 anni bisogna aver lasciato la residenza li per la metà del tempo più un giorno, questo permette quindi di non pagare.
Per essere chiaro io compro oggi 23 aprile 2010 fino al 2015 se rivendessi dovrei pagare il 20% di plusvalenza ma se mettiamo caso io tra 10 giorni trovassi uno che mi da il doppio di quello che ho pagato ed dimostrassi che per 6 giorni ho tenuto la residenza nell'appartamento non dovrei pagare la plusvalenza, spero di esser stato chiaro
Quel che dice alessandro è vero, ma implica 2 cose:
1. l'acquisto deve essere fatto come prima casa e nel caso da te esposto si parla di costruttore che compra e rivende, quindi nella maggior parte dei casi un costruttore non riesce a rogitare 'prima casa'
2. in questo modo non paghi la plusvalenza, ma sei obbligato a ricomprare entro un anno pena la perdita delle agevolazioni (7%+ 30% sanzione + interessi)
Nel caso da te esposto bisogna vedere quando il donante ha acquistato la casa donata. La donazione non ti esclude automaticamente dalla plusvalenza:
Per quanto concerne le condizioni per la tassabiità, l’art. 37, comma 38, lett. b), del decreto stabilisce che è soggetta a tassazione la plusvalenza conseguita a seguito della cessione a titolo oneroso di immobili acquisiti per donazione a condizione che non siano decorsi 5 anni dalla data di acquisto dell’immobile da parte del donante alla data della cessione.
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