Buongiorno a tutti. Espongo i miei dubbi sperando di trovare qualche risposta utile magari anche ad altri.
Sono in trattativa per un rustico da ristrutturare, un ex magazzino agricolo. La casa adiacente e' gia' stata completamente ricostruita e venduta. Il magazzino e' stato frazionato ed e' un lotto a parte. Fa parte di una corte storica (per modo di dire... un capannoncino senza alcun valore architettonico...), con vincoli di ricostruzione fedele all'originale. Per quanto riguarda la pianta, verra' fatta identica all'originale. Per quanto riguarda l'altezza, sorgono problemi. Il fabbricato e' alto non piu' di 3,5 metri, quindi in teoria 2 piani non ci verrebbero. Mi e' stato detto che non essendo indicata sulla planimetria (che non mi e' stata mostrata...) possono "rubare" qualcosa e farlo diventare circa 5 metri, facendo fede le foto che faranno alla demolizione opportunamente "scalate", ottendo 2 piani di cui uno mansardato ma sufficientemente alto. Non vogliono farsi dare un preparere dal Comune, vogliono arrivare la' direttamente con la richiesta del PdC (hanno paura che scoprano che l'altezza e' insufficiente?)
Ecco i miei dubbi:
- Prima di tutto, di quanto si puo' sforare in caso di ricostruzione in modo da rendere abitabile la costruzione? Per le altezze mi sembra di aver sentito che se i piani originali superano 1.80 vengono considerati a 2.70 a tutti gli effetti, facendo fede quindi i mq e non la cubatura (questo nel PSC approvato).
- Se il Comune concedesse il PdC su questi rilievi e un giorno "qualcuno" (il classico vicino invidioso o la stessa Provincia che ha altri rilievi, magari fotogrammetrici satellitari) dicesse al Comune che in realta' il magazzino era piu' basso, possono imporre (se ancora in costruzione), loro o il comune stesso, una modifica del PdC in modo da rientrare nelle misure?
- Se questo avviene a costruzione finita, posso incorrere in un abuso edilizio (la casa la acquisterei da ristrutturare e quindi il committente sarei io) nonostante sia stato rilasciato un regolare PdC?? Posso rivalermi su qualcuno (geometra, progettista, Comune) o sono il solo, diretto responsabile? Preciso ceh il PdC fa parte della vendita, ovvero il lotto viene venduto con terreno e PdC approvato.
- Quanto dev'essere "fedele" la ricostruzione per poter accedere al 36% di detrazione IRPEF? Possono essere fatte modifiche per rendere abitabile la costruzione (leggera sopraelevazione, 2 piani al posto di 1, finestre e porte al posto dei portoni...) oppure deve essere IDENTICA? Chi decide la congruenza?
Preciso che ho gia' un appuntamento con un geometra "terzo" per discutere di cio', ma preferirei arrivarci gia' "preparato"... e poi ho gia' negative esperienze di tutti che dicono il contrario di tutto... molti per loro interesse...
Scusate della lunghezza e grazie per chi rispondera'!!!
Sono in trattativa per un rustico da ristrutturare, un ex magazzino agricolo. La casa adiacente e' gia' stata completamente ricostruita e venduta. Il magazzino e' stato frazionato ed e' un lotto a parte. Fa parte di una corte storica (per modo di dire... un capannoncino senza alcun valore architettonico...), con vincoli di ricostruzione fedele all'originale. Per quanto riguarda la pianta, verra' fatta identica all'originale. Per quanto riguarda l'altezza, sorgono problemi. Il fabbricato e' alto non piu' di 3,5 metri, quindi in teoria 2 piani non ci verrebbero. Mi e' stato detto che non essendo indicata sulla planimetria (che non mi e' stata mostrata...) possono "rubare" qualcosa e farlo diventare circa 5 metri, facendo fede le foto che faranno alla demolizione opportunamente "scalate", ottendo 2 piani di cui uno mansardato ma sufficientemente alto. Non vogliono farsi dare un preparere dal Comune, vogliono arrivare la' direttamente con la richiesta del PdC (hanno paura che scoprano che l'altezza e' insufficiente?)
Ecco i miei dubbi:
- Prima di tutto, di quanto si puo' sforare in caso di ricostruzione in modo da rendere abitabile la costruzione? Per le altezze mi sembra di aver sentito che se i piani originali superano 1.80 vengono considerati a 2.70 a tutti gli effetti, facendo fede quindi i mq e non la cubatura (questo nel PSC approvato).
- Se il Comune concedesse il PdC su questi rilievi e un giorno "qualcuno" (il classico vicino invidioso o la stessa Provincia che ha altri rilievi, magari fotogrammetrici satellitari) dicesse al Comune che in realta' il magazzino era piu' basso, possono imporre (se ancora in costruzione), loro o il comune stesso, una modifica del PdC in modo da rientrare nelle misure?
- Se questo avviene a costruzione finita, posso incorrere in un abuso edilizio (la casa la acquisterei da ristrutturare e quindi il committente sarei io) nonostante sia stato rilasciato un regolare PdC?? Posso rivalermi su qualcuno (geometra, progettista, Comune) o sono il solo, diretto responsabile? Preciso ceh il PdC fa parte della vendita, ovvero il lotto viene venduto con terreno e PdC approvato.
- Quanto dev'essere "fedele" la ricostruzione per poter accedere al 36% di detrazione IRPEF? Possono essere fatte modifiche per rendere abitabile la costruzione (leggera sopraelevazione, 2 piani al posto di 1, finestre e porte al posto dei portoni...) oppure deve essere IDENTICA? Chi decide la congruenza?
Preciso che ho gia' un appuntamento con un geometra "terzo" per discutere di cio', ma preferirei arrivarci gia' "preparato"... e poi ho gia' negative esperienze di tutti che dicono il contrario di tutto... molti per loro interesse...
Scusate della lunghezza e grazie per chi rispondera'!!!