l'immobile è gia stato messo all'asta ( quindi è gia sotto procedimento coattivo di vendita ) ed il primo incanto è andato deserto, certo che è sempre possibile la vendita ma in questa fase ,questa deve avvenire con provvedimento del Tribunale o per meglio dire con l'autorizzazione e con l'intervento del curatore innanzi a cui si farà il preliminare di vendita ed il successivo rogito ( sempre che l'importo copra i debiti e non ci siano altre istanze in corso )
Da quanto scrive, si tratta di un'esecuzione immobiliare e non di un fallimento, quindi non c'è nessun curatore fallimentare, ma solo un giudice o un delegato (notaio, commercialista). oltre un custode. La proprietà è sempre in capo ai signori, e da quanto si dice qui, anche il possesso. In più, se anche questo non fosse così, è possibile sempre e comunque fare un contratto di vendita di cosa futura! Anch'io posso promettere in vendita la casa dei signori, pur non essendone il proprietario. Ciò non rende il contratto nullo, ma me inadempiente nel momento in cui non ho i titoli per poterlo portare a conclusione con il trasferimento della proprietà reale.
Sembrerà assurdo, ma è assolutamente così.
Ti ribadisco che la cosa importante è trovare l'accordo con il creditore (da quanto detto qui ce n'è solo uno). Poi ovviamente bisogna andare in tribunale per l'estinzione della procedura, come già detto. Ovviamente questo passo è indispensabile, perché il pignoramento è trascritto e quindi l'immobile non si può vendere. Ma se il creditore rinuncia agli atti, la procedura viene estinta e il pignoramento cancellato. Ergo l'immobile si può trasferire di proprietà, come concordato nel preliminare.
Bisogna vedere dunque cosa c'è scritto nel preliminare, se l'acquirente si è impegnato al pagamento del debito (ma mi sembra di aver capito che del pignoramento non se ne sia fatta mai menzione) oppure se c'era la condizione che l'acquisto sarebbe avvenuto dopo la cancellazione di questo, ecc. ecc.