La situazione è stata dibattuta in molti post: certamente il catasto non accetta la "fusione" nel caso la titolarità delle due parcelle sia distinta, compresa una banale differenza di quote.Quindi sono due immobili (formalmente parlando).
Ma per il catasto e per il fisco (compresa la accezione prima casa) esiste anche la "unione di fatto ai fini fiscali", che non comporta una compravendita preliminare ma una più semplice (si fa per dire...) pratica catastale da affidare ad un tecnico (geometra o altro) con costi inferiori. In sostanza tre passaggi Docfa.
Bisogna verificare se anche la banca accetta tale soluzione per elargire il mutuo: propenderei per il si. Ma certo per loro diventa più complessa la costituzione della ipoteca