alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
Questa mi è nuova: pùo un RdC incidere sulle proprietà esclusive? Direi che sarebbe un abuso
Errato....se è già previsto il divieto, non si può fare nemmeno se è d'accordo il Comune.

Fridrick ha già risposto: ma anche se fosse stato necessario aprire un nuovo ingresso, il condominio non mi pare possa opporsi se non si ledono strutture.
Qui hai ragione...comunque, nello specifico, il problema non si pone perchè è già esistente.

In caso di frazionamento l'amministratore deve accettare la ripartizione che viene proposta dalle parti; l'importante che la somma rimanga pari all'alloggio frazionato.
Quoto anche questo...oltretutto, la creazione di nuove unità immobiliari è una nuova costruzione, la ripartizione in millesimi la effettua il costruttore.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Errato....se è già previsto il divieto, non si può fare nemmeno se è d'accordo il Comune.
Sei sicuro che un RdC possa prevedere questo? Può escludere certi usi, tipo ufficio o attività commerciale, ma se non cambia la destinazione mi sembra che travalicherebbe i limiti della regolamentazione della cosa comune.
E' addirittura contestabile che possa essere vietato l'esercizio del mestiere più vecchio del mondo: certo chhe se comunque il RdC lo vietasse, sarebbe una rogna in più per il venditore: è certo che l'acquirente potenziale deve condizionare la sua proposta d'acquisto alla concessione urbanistica, ed esecuzione di tutte le opere, compreso il frazionamento cataastale, agibilità aggiornamento tabelle millesimali ecc.
 

alessandro66

Membro Senior
Privato Cittadino
Sei sicuro che un RdC possa prevedere questo? Può escludere certi usi, tipo ufficio o attività commerciale, ma se non cambia la destinazione mi sembra che travalicherebbe i limiti della regolamentazione della cosa comune.
E' addirittura contestabile che possa essere vietato l'esercizio del mestiere più vecchio del mondo: certo chhe se comunque il RdC lo vietasse, sarebbe una rogna in più per il venditore: è certo che l'acquirente potenziale deve condizionare la sua proposta d'acquisto alla concessione urbanistica, ed esecuzione di tutte le opere, compreso il frazionamento cataastale, agibilità aggiornamento tabelle millesimali ecc.
Sicuro al 1000%...c'è anche un articolo del codice civile che lo sancisce ma non ricordo quale...se cerchi lo trovi...dovrebbe esserci addirittura una sentenza e/o più di una della Cassazione a supporto...il principio è che se non vi sono divieti nel regolamento non è necessaria autorizzazione assembleare ma se il divieto è presente...non ci sono santi!
 

Rosa1968

Membro Storico
vero il regolamento oltre a tutelare le modifiche delle parti comuni inteso con pianerottolo dell'appartamento oggetto dì frazionamento può prevedere il divieto. per assurdo si può avere l'autorizzazione amministrativa che recita sempre salvo diritti dì terzi e non quella del condominio.
 

Fridrick

Membro Attivo
Privato Cittadino
Innanzitutto vi ringrazio per tutte le vostre risposte
Ne vorrei ancora approfittare per chiedervi una cosa: sulla base della vostra esperienza, normalmente, un impianto di riscaldamento centralizzato viene frazionato (nel momento in cui si fraziona l'unità di grande dimensioni in due più piccole) o no?
La scelta è libera? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
un impianto di riscaldamento centralizzato viene frazionato
Dipende dagli accordi di vendita.

La scelta è libera?
Certamente il venditore può decidere di vendere a condizione che l'impianto venga realizzato dall'acquirente o ex novo o frazionando l'esistente.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Secondo me ci sono solo svantaggi il primo di tutti la comproprieta della caldaia con annessi e connessi ripartizione consumi, manutenzione, guasti, stato manutentivo dell'impianto attuale e della caldaia, ecc.ecc.
Io opterei per un impianto ex novo autonomo.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
@SALVES:
per la verità la domanda sul frazionamento del riscaldamento non l'avevo capita molto.
Ma siamo comunque in un contesto condominiale: l'oggetto del 3D è il frazionamento di una u.i. già presente nel condominio, e l'impatto su catasto e spese.
Va da se, credo, che se esistesse il riscaldamento centrale, questo continuerebbe a servire le u.i. frazionate: semmai si porrebbe il tema del distacco, con tutte le riserve ed incongruenze della vigenti legislazioni nazionali e regionali.

Usando il vecchi criterio dei vincoli al distacco, rimarrebbe non chiaro cosa intenda il nostro con la sua domanda: dal punto di vista degli oneri mi pare evidente che ognuna delle u.i. risultanti si dovrà far carico della propria quota di costo del riscaldamento: o frazionando i millesimi/metricubi o col proprio riscaldamento autonomo.
Non credo che sia immaginabile acquisire un immobile "riscaldato" da terzi
 

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