C'è sempre atata, da aprte delle associazioni, una sorta di reticenza comunicativa.
A mio modesto parere ci sono dei livelli di comunicazione che oggi non possono venir limitati, quindi se è vero che la "posizione ufficiale" delle associazioni è compresa SOLO nelle eventuali comunicazioni del Consiglio Nazionale o della Dirigenza Nazionale o Regionale che sia, non si può limitare gli associati nella loro libertà espressiva o iniziativa aggregativa.
La posizione, comprensibile, degli organi dirigenti e degli uffici stampa è quella di "arginare" tali fenomeni agregativi o comunicativi, perchè essendo non controllabili, sono potenzialmente "dannosi" o comunque "scomodi" o agevolano la concorrenza...
Chiunque conosca internet e i fenomeni sociali, sa quanto questo "sforzo", se applicato, sia non solo destinato a fallire, ma addirittura otterrebbe l'effetto contrario: se impedisco a qualcuno di esprimersi, sia nel dissenso che anche solo per parlare dell'argomento e dire la propria, otterrò solamente di stimolarlo ancor di più a farlo e oltretutto verrò valutato come "poco trasparente", "losco", "non chiaro"...
Quindi, la via non è "censurare", semmai invece è quella di cavalcare la forza informativa dirompente per dare informazioni "corrette" (intendendo come corretta in quanto derivante dalla fonte, io ch edubito sempre e comunque non conosco nulla di "corretto" a prescindere
).
Non più tardi di stamani, alla riunione regionale mi sono sentito chiamato in causa, anche se non direttamente indicato, perchè ci è stato riportato un "richiamo all'ordine" dal nazionale.
Anche se comprendo le motivazioni, non condividendo l'iniziativa di "censura", non seguirò affatto il suggerimento e continuerò a cercare di far partecipare anch egli altri alla mi apersonale esperienza federativa.
In fondo, la forza di FIAIP, per me, sta proprio nella sua struttura democratica, fonte di dissensi e correnti interne, ma almeno ognuno può dire la propria, un cambio di direzione mi farebbe semplicemente diventare un dissidente.